Con l’avvicinarsi dei mesi più freddi, sale anche la possibilità di beccarsi il virus dell’influenza. Quest’anno, però, l’attenzione nei confronti di quest’ultimo sarebbe particolarmente elevata, soprattutto per quanto riguarda la sua aggressività. I dati epidemiologici dell’emisfero meridionale (dove l’inverno sta per giungere al termine), infatti, avrebbero rilevato una circolazione virale molto importante. Ciò sarebbe avvenuto per vari motivi. Uno su tutti, l’adozione di misure di distanziamento e di protezione individuale, come l’uso delle mascherine, per contenere la pandemia da Covid 19.
Oltre al virus influenzale, sarà importante anche prestare attenzione al virus Sars-Cov 2. Infatti, vale la pena ricordare che, negli anni passati, i picchi di massimo contagio si sono registrati proprio a novembre e febbraio. Dunque, nei prossimi mesi (o addirittura settimane) potrebbe avverarsi l’ipotesi di una doppia circolazione di entrambi i virus. Questa eventualità dovrebbe portarci, di conseguenza, a mettere in atto delle misure di protezione, come ad esempio le vaccinazioni.
L’inverno potrebbe essere più sicuro per alcune categorie di persone a rischio
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Per affrontare questa situazione con maggiore tranquillità, quindi, diversi esperti avrebbero consigliato di completare il quadro vaccinale, sottoponendosi sia al vaccino antinfluenzale che a quello anti Covid. La co-somministrazione, infatti, non comporterebbe alcun rischio, anzi, sarebbe risolutiva per contrastare entrambe le patologie durante la stagione autunnale e invernale 2022/2023.
La popolazione che andrebbe maggiormente protetta comprende, ovviamente, gli over 65, gli ospiti delle RSA, le donne incinte, i soggetti immunocompromessi e gli operatori sociosanitari. Tuttavia, le vaccinazioni sarebbero raccomandate anche ad altri soggetti esterni a queste categorie. I vaccini, infatti, potrebbero servire anche a ridurre il rischio di infarti, infezioni, malattie gravi, ospedalizzazioni e morte.
Quale sarebbe il periodo migliore per fare il vaccino anti Covid e quello antinfluenzale
Per capire quando sarebbe il momento migliore per sottoporsi alle vaccinazioni, è opportuno valutare alcune tempistiche. Per quanto riguarda il Covid, ad esempio, non bisognerebbe considerare il periodo dell’anno, o la stagione, bensì la distanza intercorsa tra l’ultima vaccinazione, o l’ultima infezione. In tal caso, si tratterebbe di aspettare 5 o 6 mesi dall’ultima dose di vaccino. Per quanto riguarda l’influenza, invece, qualsiasi momento potrebbe essere quello adatto. In generale, però, l’inverno potrebbe essere più sicuro se si concludessero le vaccinazioni entro la prima metà di dicembre.
L’importanza di un consulto affidabile
Per valutare tutti questi aspetti in maniera approfondita e sicura, bisognerebbe quindi consultarsi con il proprio medico di famiglia che, ancora una volta, resta il principale punto di riferimento. Tuttavia, potrebbe essere utile rivolgersi anche ai servizi vaccinali dei Dipartimenti di Prevenzione, delle rispettive ASL territoriali, e agli ambulatori vaccinali ospedalieri. Riguardo al Covid, invece, restano attivi i vari hub vaccinali.
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