Il panorama normativo italiano prevede numerose agevolazioni per gli invalidi. Una serie infinita di vantaggi che i legislatori hanno introdotto per compensare gli svantaggi legati alla disabilità. Tra questi, sono notevoli i vantaggi previdenziali, che si estendono anche ai cosiddetti caregivers. Si tratta di soggetti che hanno parenti invalidi a cui prestano assistenza.
L’invalido all’80% e chi lo assiste con la Legge 104 hanno particolari agevolazioni. Infatti, i vantaggi per gli invalidi sono sia assistenziali che previdenziali. Per esempio, prenderà di più di reddito di cittadinanza l’invalido o la famiglia al cui interno ci sono disabili. La categoria degli invalidi è tra quelle che hanno diritto anche al pensionamento anticipato previsto da due misure. Si tratta di Quota 41 e dell’APE sociale. La prima si centra con 41 anni di contributi, di cui almeno uno versato prima dei 19 anni di età. La seconda invece, necessita di 30 anni di contribuzione versata e di almeno 63 anni di età. In entrambi i casi, la percentuale di invalidità deve essere di almeno il 74%. Ed entrambe le misure possono riguardare i familiari dei disabili.
L’invalido all’80% e chi lo assiste con la Legge 104 in questi casi particolari possono andare in pensione senza penalizzazioni a 56, 61 ma anche 63 anni o senza limiti di età
Indice dei contenuti
Chi assiste un familiare con almeno il 74% di disabilità, in regime di convivenza e carico fiscale, può accedere con i requisiti prima descritti sia a Quota 41 che all’APE sociale. Ma serve che l’inizio dell’assistenza sia retrodatata rispetto alla domanda di pensione di almeno 6 mesi.
Sempre senza che si arrivi al 100% di invalidità, c’è anche la pensione anticipata di vecchiaia. In questo caso bastano 20 anni di contributi versati e 56 anni di età per le donne. Per gli uomini invece, servono 61 anni. Anche senza assegno da 525 euro e quindi senza accompagnamento, per gli invalidi ci sono notevoli vantaggi anche previdenziali.
Documenti e certificati richesti
Come sempre serve il certificato medico di una autorità riconosciuta dalla Legge. Per APE e Quota 41, serve il certificato della commissione medica invalidi civili delle ASL. Per la pensione anticipata di vecchiaia invece, serve il certificato della commissione medica dell’INPS. Come è evidente, non mancano le opportunità anche senza rientrare nei benefici della Legge 104 o ancora meglio, senza rientrare nell’assegno di accompagnamento. Gli invalidi all’80% tra l’altro, possono beneficiare dell’assegno di invalidità.
La prestazione è pari a 285,66 euro al mese, integrabile però con le maggiorazioni previste dall’INPS tra cui quella al milione che consente, con questa domanda di maggiorazione, di superare i 658 euro al mese. Rispetto alle prestazioni come l’APE o la Quota 41, l’assegno di invalidità riguarda soggetti con limite reddituale di circa 4.900 euro annui. Inoltre serve che la riduzione della capacità lavorativa a meno di un terzo, sia ridotta in maniera irreversibile. Per l’assegno di invalidità bastano 5 anni di contributi, una età compresa tra 18 e 67 anni e 3 anni di contribuzione devono essere stati versati negli ultimi 5 anni prima di presentare istanza all’INPS.
Approfondimento