Si è aperto a Roma, lo scorso 1° febbraio, presso l’Hotel Ergife, il XIV° Congresso Generale del Movimento Cristiano Lavoratori,. Questa è un’organizzazione con oltre 50 anni di storia e migliaia di iscritti, sia in Italia e all’estero. Riportiamo l’intervento di Luigi Sbarra.
“Lavoro, responsabilità e passione: una nuova semina per ricucire il Paese” è il titolo del congresso, che evidenzia un impegno che vuole assumere per il prossimo quadriennio, il Movimento Cristiano Lavoratori. A Roma sono attesi un migliaio di delegati provenienti da tutta Italia e dalle sedi all’estero, in rappresentanza dei 300 mila iscritti. Questi si confronteranno sul futuro del Movimento ed eleggeranno i nuovi organi.
Gli argomenti trattati e i valori
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I temi della pace, della custodia della “casa comune” e della salvaguardia del valore umano e del lavoro. Sono le tre “sfide” che il Presidente generale uscente del Movimento Cristiano Lavoratori, Antonio Di Matteo, ha lanciato alla platea del XIV° Congresso Generale del MCL. Il congresso si è aperto il 1 febbraio all’Ergife Palace Hotel di Roma (Largo Lorenzo Mossa), e si concluderà nella mattina di sabato 3 febbraio. Ospiti della prima giornata, tra gli altri, il Ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano e il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra.
Lo stesso Luigi Sbarra, Segretario generale della Cisl, nell’intervenire sul palco degli ospiti, durante la prima giornata dei lavori congressuali, ha dichiarato: “sappiamo quanto il percorso compiuto in questi anni dal Movimento Cristiano dei Lavoratori abbia incrociato quello della Cisl nel comune terreno di ispirazione dei valori della dottrina sociale della Chiesa: personalismo, sussidiarietà, responsabilità, partecipazione”.
L’intervento di Luigi Sbarra: i principi che rimangono
Dopo aver evidenziato la comunanza di valori tra Cisl e Movimento cristiano dei lavoratori, così ha proseguito il Segretario Sbarra: “mentre tutto attorno a noi cambia velocemente, con le trasformazioni gigantesche sotto il segno delle nuove tecnologie, sviluppo digitale e robotica, il lavoro resta il principio fondamentale da far vivere nella realtà di ogni giorno. Questo deve essere il nostro comune impegno. Questo, se vogliamo davvero ricucire il Paese e chiudere gli strappi di una società con troppe disuguaglianze e troppi divari”.
Nel concludere il suo intervento, Sbarra detta quelle che, a suo parere, dovranno essere le priorità per il mondo del lavoro, da inserire in agenda. Infatti, “al centro dell’agenda nazionale vanno messe le ragioni della sostenibilità, stabilità, dignità e qualità del lavoro, sicurezza. Il che vuole dire più formazione permanente, istruzione, riqualificazione delle competenze, welfare sociale, mutualistico e sussidiario. Vuol dire reimpostare il rapporto tra capitale e lavoro sulle basi della partecipazione e della democrazia economica”.
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