Chiunque abbia un lavoro a tempo determinato o indeterminato deve avere cura di accumulare una certa anzianità contributiva. La mancanza di versamenti alle casse previdenziali ha, infatti, conseguenze negative a lungo termine. Ai fini della pensione serve accantonare quanti più anni di contribuzione possibile. E ciò non solo per maturare il diritto al pensionamento, ma anche per aumentare l’importo mensile del rateo.
Tale discorso riguarda, in particolare, i lavoratori che s’inseriscono in ritardo, hanno periodi di inoccupazione o prestano servizio senza un contratto regolare. I nostri consulenti hanno già suggerito come recuperare fino a 5 anni di buchi contributivi per ottenere subito pensione e assegni più alti. Per chi, invece, non possiede i requisiti per godere del riscatto contributivo esistono soluzioni alternative. Vi è, infatti, la possibilità di versare la contribuzione a patto che il lavoratore si assuma l’onere economico.
A tal fine è necessario conoscere quale impegno finanziario ciò comporta e quanto costa un anno di contributi volontari. Perché per alcuni potrebbe essere più conveniente lavorare qualche anno in più piuttosto che farsi carico delle spese assicurative. E si consideri, inoltre, che l’INPS versa 3 mesi di contributi gratis anche ai lavoratori dipendenti e autonomi di questi settori. In aggiunta a ciò vi sono alcune particolari condizioni che conferiscono diritto all’accredito della contribuzione a titolo gratuito. Ci riferiamo nello specifico all’opportunità di richiedere 2 mesi di contributi gratis all’anno e pensione in anticipo anche con questa malattia comune.
L’INPS versa 3 mesi di contributi gratis anche ai lavoratori dipendenti e autonomi di questi settori
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Nella circolare n. 3774/2021 l’INPS ha fornito chiarimenti relativi all’esenzione dal versamento della copertura assicurativa. Sul portale dell’Ente previdenziale è, infatti, disponibile il modulo da compilare e inviare entro 30 giorni dalla pubblicazione del suddetto messaggio. Il vantaggio contributivo riguarda la contribuzione che si dovrebbe versare in riferimento ai mesi di novembre e dicembre 2020 e di gennaio 2021. I beneficiari di tale esonero sono le aziende del settore della pesca, dell’acquacoltura e delle filiere agricole. A questi si aggiungono quelle specializzate nella produzione di vino e birra. Nella platea dei destinatari dell’esonero rientrano anche i coltivatori diretti, i mezzadri, i coloni e gli imprenditori agricoli. Si consideri, tuttavia, che per queste ultime categorie di lavoratori lo sgravio contributivo è pari a un dodicesimo della contribuzione.