L’INPS trattiene un quarto della pensione di reversibilità inviando assegni più bassi a questi beneficiari

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Il diritto alla pensione ai familiari superstiti si acquisisce nella misura in cui si rispettano specifici requisiti. In tali circostanze è possibile ricevere l’assegno mensile anche quando si risulta titolari di un reddito. Tuttavia, su questo punto è utile fare un’analisi più dettagliata per capire entro quali limiti l’Istituto di Previdenza Sociale calcola gli importi. L’INPS trattiene un quarto della pensione di reversibilità inviando assegni più bassi a questi beneficiari nella misura in cui sono presenti le condizioni che indichiamo di seguito.

Quando si ha diritto all’assegno ai superstiti INPS

La pensione ai superstiti è un trattamento di natura previdenziale che prevede specifici calcoli. Essa infatti rappresenta una forma di sostegno ai familiari che egli aveva a proprio carico e si sostiene sulla posizione assicurativa dell’estinto. In questi casi infatti è possibile distinguere una pensione indiretta da quella di reversibilità. La seconda è quella che si percepisce quando il familiare che viene a mancare risulta già titolare di pensione a sua volta. La pensione indiretta, invece, si percepisce se la persona cara muore in età lavorativa, ossia quando si configura ancora come soggetto lavoratore.

In questo caso, per acquisire il diritto alla pensione indiretta l’ex lavoratore deve aver versato almeno 5 anni di contribuzione previdenziale. Di questi contributi 3 anni devono coincidere con versamenti effettuati negli ultimi 5 anni. La pensione di reversibilità o indiretta varia in base al beneficiario e agli elementi da cui è composta la famiglia a carico del defunto. In un articolo precedente abbiamo ad esempio illustrato chi ha diritto al 100% della pensione di reversibilità senza tagli sugli assegni. In quali casi invece scatta o i tagli?

L’INPS trattiene un quarto della pensione di reversibilità inviando assegni più bassi a questi beneficiari

Una delle condizioni che potrebbero far diminuire l’importo della pensione ai superstiti riguarda il cumulo con altri redditi. Se il beneficiario svolge attività lavorativa o produce altri redditi, l’importo dell’assegno può calare. Questo è quanto prevede l’articolo 1, comma 41, della Legge n. 335 8 agosto 1995. I tagli agli assegni possono arrivare fino al 50% in alcuni casi come abbiamo indicato nell’articolo: “Ecco gli sfortunati che subiscono tagli del 50% alle pensioni di reversibilità INPS”.

L’assegno si riduce solo di un quarto, ossia del 25%, se si supera la soglia prevista per il 2021. Quest’anno non subisce riduzioni chi percepisce un reddito non superiore a 20.107,62 euro. Questo importo equivale a 3 volte il trattamento minimo INPS, cioè 515,58 euro nel 2021, moltiplicato per 13 mensilità. Se si supera tale soglia ma il reddito resta inferiore a 4 volte il trattamento minimo, allora il taglio della pensione è solo del 25%. Altrimenti, la riduzione potrebbe aumentare. A tal riguardo ricordiamo che non tutti i redditi contribuiscono a formare quello indi interesse per l’INPS. In questi casi è utile consultare la lista di tutti i redditi che non fanno perdere il diritto alla pensione di reversibilità INPS.

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