Sono tanti i pensionati che si chiedono come fare per ottenere un aumento dell’assegno o se quello percepita sia stato calcolato correttamente. Per sapere concretamente se la nostra pensione sia corrispondente ai diritti spettanti, non è sufficiente consultare soltanto il cedolino. Quest’ultimo, in particolare, illustra gli importi liquidati ogni mese dall’INPS e dal 4/2/2021 può consultarsi telematicamente, accedendo con le credenziali d’accesso all’area riservata MyINPS. Come descritto nell’articolo “Ecco il nuovo servizio INPS per i pensionati: cedolino della pensione e Certificazione Unica”.
Per sapere dunque se la nostra pensione è calcolata correttamente è necessario anche un altro strumento, pur esso scaricabile dal sito web dell’Istituto. Si tratta del modello Obis/M, ovvero il certificato di pensione che l’INPS rilascia agli inizi di ogni anno. Questo riassume tutte le informazioni relative alle pensioni in pagamento. Il modello è scaricabile dal portale, nella sezione “Prestazioni e Servizi”, muniti delle proprie credenziali d’accesso.
L’INPS riconosce subito l’aumento della pensione e fino a 5 anni di arretrati con questa domanda
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Pertanto consultando il suddetto modello personalmente o mediante un esperto, potrebbe emergere la mancanza d’importi spettanti. Più precisamente si potrebbe rilevare la presenza di diritti inespressi che potrebbero aumentare la nostra pensione.
Per diritti inespressi si intendono quelli che spettano al pensionato ma che l’INPS non riconosce automaticamente. Ne hanno diritto i titolari di pensione minima, con almeno 65 anni, i titolari di assegno familiare per reddito basso e i disabili al 100%. Tra i casi più comuni rientrano: quattordicesima mensilità, assegni familiari, maggiorazioni sociali, integrazioni al trattamento minimo, aumento al milione. Si pensi all’ipotesi dell’abbassamento improvviso del reddito dovuta alla perdita di lavoro di un componente del nucleo familiare che potrebbe dare diritto alla quattordicesima. O, ancora alla sopraggiunta invalidità di un componente della famiglia. In questi casi l’INPS riconosce subito l’aumento della pensione e fino a 5 anni di arretrati con questa domanda.
Cosa fare per ottenere il riconoscimento degli importi dovuti ma non corrisposti
Per ottenere i cosiddetti diritti inespressi, l’interessato dovrà formulare un’apposita domanda all’INPS munita di tutta la documentazione necessaria. In particolare dovrà presentarsi una domanda di ricostituzione in cui indicare il motivo per cui si richiede il ricalcolo della pensione e la data a partire dalla quale si ha il diritto all’aumento. La domanda potrà essere retroattiva e recuperare fino a 5 anni precedenti. Pertanto attenzione, perché quelli maturati ancora prima dei 5 anni si perderanno.
Approfondimento
Sembra incredibile ma se l’INPS non paga la quattordicesima potrebbe bastare questa semplice domanda