Chi sfaccenda tutto il giorno in casa e si occupa della cura dei figli non percepisce una retribuzione mensile. Il lavoro che quotidianamente grava sulle spalle delle casalinghe non ottiene infatti un riconoscimento economico. Ma anche le donne che svolgono attività lavorativa fuori casa spesso non hanno un regolare contratto. Il che ovviamente comporta la mancanza di contribuzione ai fini pensionistici. Pur tuttavia anche senza versare contributi spettano 570 euro mensili alle casalinghe che presentano domanda entro gennaio 2022. Tali prestazioni economiche sono finalizzate alla tutela dei diritti delle donne che spesso non ricevono il giusto riconoscimento. Inoltre il Governo scende al fianco delle categorie economicamente più deboli erogando sussidi assistenziali e finanziari. I contribuenti che rientrano nelle fasce reddituali più modeste hanno infatti diritto ad alcuni importanti ammortizzatori.
A seguito di specifica domanda l’INPS infatti eroga assegni fino a 280 euro al mese a casalinghe e disoccupati con spese di affitto o mutuo. E oltre a questa vi sono altre misure a sostegno dei nuclei familiari in difficoltà finanziarie. A conferma di ciò ricordiamo che anche le casalinghe possono richiedere la pensione di cittadinanza. E che anzi possono richiedere tale sussidio governativo anche le donne che percepiscono l’assegno sociale purché non superino specifici limiti di reddito. Forse molte non sanno che l’INPS riconosce pensioni di 550 euro a queste casalinghe e lavoratrici part time già a 57 anni. A tal proposito ci si potrebbe chiedere quale sia l’età pensionabile delle casalinghe che non hanno mai lavorato al di fuori delle mura domestiche. In questo specifico caso che riguarda le casalinghe, per ottenere i primi ratei pensionistici con anticipo è anzitutto necessaria l’iscrizione al Fondo casalinghe.
L’INPS riconosce pensioni di 550 euro a queste casalinghe e lavoratrici part time già a 57 anni
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Il Fondo di previdenza casalinghe assicura la pensione di vecchiaia agli iscritti già dal compimento di 57 anni di età. Fra costoro rientrano anche le donne che svolgono un’attività retribuita ma part time e che non posseggono un’anzianità contributiva utile alla pensione. Il Fondo casalinghe corrisponde ad una pensione integrativa dal momento che chi si iscrive deve effettuare dei versamenti di tasca propria.
L’importo minimo corrisponde a 25,80 euro mensili e serve ad ottenere l’accredito dei contributi ai fini pensionistici. Per poter iniziare a percepire i ratei previdenziali a 57 anni occorre essere in possesso di alcuni requisiti. Anzitutto si richiede il versamento di almeno 5 anni di contribuzione, ovvero di 60 mesi. Inoltre è necessario che l’importo spettante che si matura con tale copertura assicurativa corrisponda a quello dell’assegno sociale, ma con una maggiorazione del 20%. A tal fine è opportuno sottolineare che nel 2021 l’assegno sociale ammonta a 460,28 euro. Il che significa che la pensione maturata dovrà essere pari almeno a 552,34 euro perché l’INPS riconosca l’erogazione del trattamento già a 57 anni. Di conseguenza, a casalinghe e lavoratrici part time spetta una pensione di oltre 550 euro se risultano soddisfatti tali requisiti.