I problemi alla tiroide sono spesso sottovalutati sia nella loro importanza che nella loro diffusione. In alcuni casi possono causare disagi seri a tutto l’organismo. Vediamo quali forme sono tutelate.
I dati sulla percentuale di popolazione italiana coinvolta in qualche forma di tiroidismo sono eclatanti. Si tratterebbe di una porzione di circa il 10% di noi, corrispondente a ben 5 milioni di Italiani coinvolti in una qualche forma di problematica alla ghiandola, secondo i dati dell’ Osservatorio Nazionale per il Monitoraggio della Iodoprofilassi. La presenza di questo problema collegata alla quantità di iodio non è più legata alla visione ottocentesca di un soggetto con le orbite all’infuori ed un vasto rigonfiamento al collo. Dalle indagini emerge che molti non sono consapevoli di soffrire di tiroide per lungo tempo dalle prime manifestazioni.
Oltre, dunque, a verificare preventivamente se siamo soggetti interessati, dovremmo sapere che l’INPS riconosce fino a 550 € a chi soffre di tiroide se questa si manifesta con alcune forme gravi. Vediamo quali.
Una vera e propria invalidità
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Qualcuno lo definisce impropriamente un bonus Tiroide. In realtà non si tratta di forma specifica ed eccezionale di riconoscimento, ma è la conseguente applicazione dei sostegni previdenziali garantiti dal nostro ordinamento nei confronti delle malattie invalidanti. Una vera e propria indennità che si eroga a quanti hanno riconosciuta una percentuale d’invalidità compresa tra il 74% ed il 100%. Nel primo caso l’assegno corrisponde a 291,95 €, nel secondo comporta il tetto massimo di 523,82 € al mese.
L’assegno viene erogato per 13 mensilità annuali. La procedura di riconoscimento è affidata alla commissione medica INPS, che fornirà la percentuale. Anche al di sotto della soglia citata è comunque possibile accedere a forme di tutela, quali congedi straordinari per cure oppure diritto al collocamento mirato. A questo beneficio si potrebbero aggiungere i vari previsti dalla 104/92, tra i quali rientra ad esempio l’esenzione dal pagamento dell’imposta di bollo ed altri diritti collegati al possesso di un’automobile da parte di un soggetto riconosciuto destinatario.
Queste percentuali sono compatibili con forme certamente gravi di problemi alla tiroide: patologie di ipertiroidismo ed ipotiroidismo acuto, forme di gozzo, e presenza di carcinomi tiroidei. L’intero organismo, infatti, in queste situazioni viene condizionato nella sua funzionalità dalla patologia. La tiroide cronica autoimmune, invece, non è da sola sufficiente per costituire una forma di invalidità sufficiente per l’assegno.
L’INPS riconosce fino a 550 € a chi soffre di tiroide grave come pensione di invalidità se questa si manifesta con alcune forme gravi
Dall’altro lato le situazioni reddituali per poter accedere il beneficio limitano l’accesso all’assegno. Nel caso di invalidità al 100% si considera una soglia reddituale annuale di 17.271,19 €.
In generale nell’ambito della salute l’ordinamento tutela i cittadini tramite la presenza del sistema delle detrazioni. Per tutti i risparmiatori questo sistema rappresenta un metodo utile e certo per ridurre il peso delle imposte a fine anno. Alcune di queste detrazioni sono note, altre sono quasi sconosciute ma possono farci risparmiare centinaia di euro a fine anno.