Nella sezione Notizie del proprio portale, l’Istituto di Previdenza Sociale elenca alcune importanti informazioni presenti nel cedolino pensioni di agosto 2021. Chi riceve prestazioni economiche connesse al reddito e non ha comunicato degli specifici dati reddituali, rischia una revoca degli emolumenti. Restano ancora alcune settimane di tempo per perfezionare i dati ed evitare le amare conseguenze. L’INPS revocherà i pagamenti delle pensioni a chi non presenta questo documento entro settembre. Di seguito vediamo di cosa si tratta e quali sono i termini di invio.
A quali assegni si applica il provvedimento
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Scade il prossimo 15 settembre il termine di invio dei dati reddituali relativi all’anno 2017 e 2018 per quelle prestazioni che sono collegate al reddito. È quanto spiega l’Istituto di Previdenza Sociale nella sezione Notizie consultabile dai contribuenti. I pensionati interessati dall’avviso sono quelli che percepiscono un assegno collegato ad un limite di reddito secondo quanto prevede la normativa.
Alcuni trattamenti sono, ad esempio, l’assegno di maggiorazione sociale, l’integrazione al trattamento minimo oppure la pensione destinata ai superstiti (reversibilità e indiretta). Che si tratti di una prestazione connessa totalmente o solo in parte al reddito le condizioni restano le stesse. Chi non ha fornito i dati reddituali inerenti gli anni 2017 e 2018 potrà provvedervi entro il prossimo 15 settembre 2021.
L’INPS revocherà i pagamenti delle pensioni a chi non presenta questo documento entro settembre
I contribuenti che non invieranno i dati rischiano una definitiva revoca della prestazione per gli anni di riferimento presenti nell’avviso. Inoltre, l’INPS informa che in casi simili si procederà anche al recupero delle quote indebitamente calcolate laddove presenti. Come precisa l’Istituto di Previdenza, i pensionati interessati dalla misura hanno già ricevuto lettera di raccomandata con le relative indicazioni e sollecitazioni su quanto necessario.
Ora spetta ai contribuenti assolvere all’obbligo entro i termini stabiliti. Inoltre, per le pensioni integrate al minimo nei mesi di agosto e settembre l’INPS sta applicando una trattenuta pari a 14 euro. Nel caso invece si tratti di pensioni che presentano importi più elevati, la trattenuta si calcola nella misura del 10% dell’importo. Restano ancora alcune settimane, dunque, per formalizzare la documentazione necessaria e non subire tagli e revoche.
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