Le famiglie possono ottenere l’assegno unico familiare per i figli maggiorenni. Gli importi variano a seconda dell’ISEE delle famiglie e del numero complessivo dei figli del nucleo familiare. Tuttavia ci sono alcune condizioni per ottenere il Bonus. Questi requisiti sono molto stringenti e sono stati ribaditi nel messaggio dell’INPS numero 1.714 del 20 aprile. In caso di mancanza di questi requisiti o di perdita l’istituto potrebbe chiedere la restituzione di parte degli importi alle famiglie. Scopriamo quali sono questi requisiti che permettono alle famiglie di ottenere l’assegno unico per i figli oltre 18 anni.
Le famiglie possono richiedere un assegno unico se hanno figli minorenni. L’importo dell’assegno varia a seconda del numero dei figli e dell’ISEE familiare. Ma alcune famiglie possono ottenere una maggiorazione di 100 euro se ricorre un caso particolare.
Le condizioni per l’assegno con figli maggiorenni
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Anche le famiglie con figli maggiorenni purché di età inferiore a 21 anni, possono richiedere l’assegno, ma devono ricorrere alcune condizioni. Il nucleo familiare deve avere un figlio a carico che frequenti un corso di formazione scolastica o professionale o un corso di laurea. In alternativa il figlio deve svolgere un’attività lavorativa o tirocinio e avere un reddito complessivo inferiore a 8.000 euro lordi annui. Oppure il figlio deve essere in cerca di un’attività lavorativa ed essere iscritto come disoccupato presso i servizi del pubblico impiego. In alternativa il figlio deve svolgere il servizio civile universale. Se ricorre uno di questi quattro casi la famiglia può ottenere l’assegno unico universale anche per il figlio maggiorenne a carico.
Tuttavia l’INPS nell’messaggio 1.714 del 20 aprile ha fatto una precisazione per quanto riguarda la condizione relativa al reddito complessivo. Se la famiglia ha il figlio a carico che lavora o svolge un tirocinio, il suo reddito complessivo deve essere inferiore a 8.000 lordi annui. Per reddito complessivo l’INPS non intende solo il reddito derivante da quel lavoro, ma il reddito derivante da tutte le attività del figlio. Per esempio anche eventuali redditi da locazione o da attività commerciali non esercitate abitualmente, devono essere ricompresi negli 8.000 euro lordi annui.
L’INPS potrebbe richiedere i soldi indietro alle famiglie che hanno ottenuto l’assegno unico se i figli perdono questo requisito
Sempre riguardo a questo punto l’INPS ha sottolineato altri due aspetti importanti, distinguendo tra figlio maggiorenne che convive e figlio maggiorenne che non convive. Il figlio maggiorenne convivente e a carico dei genitori, non deve avere un reddito complessivo superiore agli 8.000 euro, come abbiamo visto sopra.
Il figlio maggiorenne che non convive con i genitori, pur essendo a carico del nucleo familiare può rientrare nell’assegno familiare ad alcune condizioni. Non deve essere coniugato e non deve avere figli e avere un’età inferiore a 26 anni. Inoltre nel secondo anno antecedente la richiesta dell’assegno unico questo figlio deve avere avuto un reddito complessivo inferiore a 4.000 euro. Nell’anno di riferimento di richiesta dell’assegno unico il reddito complessivo non deve superare gli 8.000 euro. Queste due condizioni devono essere entrambe presenti.
Riguardo al reddito complessivo c’è un ulteriore problema per la famiglia. Abbiamo letto che per l’assegno unico i figli maggiorenni che lavorano devono avere un reddito complessivo inferiore agli 8.000 euro al momento della domanda. Ovviamente il reddito è presunto per l’anno 2022, perché il figlio non può sapere quanto sarà il reddito complessivo alla fine dell’anno. Quindi cosa accade se dopo aver ottenuto l’assegno unico alla fine dell’anno il figlio ha un reddito complessivo superiore agli 8.000 euro? Non è chiaro cosa potrebbe accadere ma in teoria L’INPS potrebbe richiedere i soldi dell’assegno unico illegittimamente percepiti in base alla perdita dei requisiti.
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