Andare in pensione il prima possibile è l’obiettivo che molti lavoratori si pongono una volta compiuti i 60 anni. Ma non sempre è possibile, poiché la normativa che regola i pensionamenti prevede dei punti ben precise da rispettare. E anche se, ormai, le misure previdenziali non prevedono quasi più penalizzazioni, bisogna sempre pensare all’assegno che si andrà a percepire. Questo perché l’anticipo pensionistico ha sempre un costo e a pagarlo è il lavoratore.
L’anticipo, in questi anni, è concesso da numerose misure, alcune strutturali, altre sperimentali. Ma in ogni caso, ognuna di esse richiede di essere in possesso di specifici requisiti. E l’anticipo è permesso, quasi sempre, in presenza di un cospicuo numero di anni di contributi versati. Quello che non tutti sanno, però, è che l’INPS permette di andare in pensione velocemente in determinati casi.
Pensioni anticipate e particolarità
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Se si esaminano le misure che permettono il pensionamento anticipato, si nota che, con l’eccezione dell’Opzione donna tutte richiedono almeno 38 anni di contributi:
- la Quota 100 richiedeva 62 anni di età ed almeno 38 anni di contributi;
- la Quota 102 necessita di almeno 38 anni di contributi e 64 anni di età;
- l’anticipata ordinaria richiede 42 anni e 10 mesi di contributi agli uomini e un anno in meno alle donne;
- per la Quota 41 dei lavoratori precoci sono necessari almeno 41 anni di contributi.
Si tratta di requisiti contributivi molto rigidi che non tutti, purtroppo, riescono a raggiungere prima dei 67 anni per cogliere l’anticipo.
L’INPS permette di andare in pensione velocemente con 35 anni di contributi ai nati nel 1960 e 1961 che svolgono questo lavoro
Ma per chi svolge un’attività lavorativa particolarmente faticosa e pesante è prevista la possibilità di accedere alla pensione con un certo anticipo. Un anticipo che richiede meno contributi di quelli previsti in tutte le misure che finora abbiamo elencato. Si tratta della Quota 97,6 rivolta ai lavoratori usuranti.
Tra questi, troviamo anche i conducenti di veicoli con capienza complessiva non inferiore a 9 posti adibiti a servizio pubblico di trasporto collettivo. Questi lavoratori possono accedere alla pensione al compimento dei 61 anni e 7 mesi di età e con un minimo di 35 anni di contributi. Per chi quindi, lavora come autista di autobus per il trasporto, c’è la possibilità di accedere al pensionamento con un corposo anticipo.
È necessario che il lavoro usurante in questione sia stato svolto per almeno 7 degli ultimi 10 anni o, in alternativa, per metà della vita lavorativa. In questo secondo caso, per il conducente di autobus è necessario aver svolto questo lavoro per almeno 17 anni e mezzo. La domanda per poter accedere a questa pensione deve essere presentata all’INPS l’anno precedente a quello di pensionamento. E per la precisione entro il 1° maggio dell’anno che precede il raggiungimento dei requisiti.
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