L’INPS paga un assegno di 522 euro per l’accompagnamento ma pochi sanno come spenderlo  

INPS

La nostra legge prevede per le persone con invalidità o inabilità accertata pari al 100%, il cosiddetto assegno di accompagnamento. Si tratta di un assegno, per l’anno 2021, pari ad euro 522,10 mensili per sostenere le persone con gravi difficoltà nello svolgimento delle azioni quotidiane. Ovvero, che non siano in grado di deambulare senza l’aiuto di un accompagnatore e di compiere autonomamente gli atti di vita quotidiana. A tale scopo l’INPS paga un assegno di 522 euro per l’accompagnamento ma pochi sanno come spenderlo. Sono tanti infatti a chiedersi come vadano spese queste somme, se abbiano o meno un vincolo.

Cos’è l’assegno di accompagnamento

Per ottenere l’assegno di accompagnamento è necessario che il beneficiario abbia un’invalidità accertata pari al 100%. Ma l’invalidità totale al 100% dà automaticamente diritto all’indennità di accompagnamento INPS?  La risposta è negativa. Infatti, l’indennità di accompagnamento presuppone il riconoscimento dell’invalidità, ma non sono la stessa cosa. Pertanto, nonostante la persona sia dichiarata invalida al 100%, dovrà presentare specifica domanda per ottenere anche l’assegno di accompagnamento. Ai fini dell’ottenimento dell’indennità, infatti, non è sufficiente la percentuale del 100% d’invalidità, ma sono necessarie le due condizioni sopra descritte. Ovvero, impossibilità a deambulare senza accompagnatore e/o a compiere autonomamente gli atti di vita quotidiana. Questa indennità, inoltre, non tiene conto del reddito del richiedente.

L’INPS paga un assegno di 522 euro per l’accompagnamento ma pochi sanno come spenderlo

Ma una volta ottenuto come dovranno spendersi? Esiste un vincolo giuridico? A tale scopo è utile precisare che l’indennità di accompagnamento è prevista a favore di persone con gravi difficoltà nella vita di tutti i giorni. Ciò vuol dire che questa prestazione è finalizzata per assicurare alla persona con gravi difficoltà un’assistenza continuativa. Ma non implica che la si debba utilizzare in maniera esclusiva per una determinata cosa, come la retribuzione di un accompagnatore.

Pertanto l’indennità di accompagnamento, può utilizzarsi in maniera autonoma, senza alcun vincolo di spesa, ma comunque per le necessità proprie del beneficiario. Infatti qualora il beneficiario sia ricoverato per un periodo pari o superiore a 30 giorni in un istituto a carico delle Stato, l’indennità si sospende.  Ma se la struttura non fornisce l’assistenza necessaria per le azioni quotidiane, l’indennità non subisce la sospensione.

Infine, qualora la persona beneficiaria abbia un amministratore di sostegno, nominato per la cura dei propri interessi, costui dovrà, annualmente, rendicontare l’impiego delle somme.

Approfondimento

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