Ci sono malattie che possono diventare talmente invalidanti da compromettere lo svolgimento di una vita normale. Nel nostro Paese sono molte le persone ad avere una invalidità certificata che garantisce specifici sussidi statali e sanitari. Alcune malattie, sebbene non riportino evidenti menomazioni fisiche, possono ugualmente ritenersi valide per ricevere determinati sussidi. In simili circostanze l’INPS paga subito 12 mesi di assegni di oltre 500 euro anche per questi problemi di salute come verifichiamo nelle seguenti righe.
Quali agevolazioni spettano a chi certifica le proprie malattie o problemi di salute
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Ciascun grado di invalidità prevede l’accesso a specifici trattamenti o agevolazioni che interessano differenti ambiti della cura della persona. I primi benefici spettano già con una percentuale di invalidità piuttosto bassa. Lo abbiamo spiegato nell’articolo “A cosa si ha diritto con invalidità al 33%”. i diritti del malato crescono proporzionalmente alla compromissione che gli causa la sua condizione clinica. Ecco perché si possono ottiene più agevolazioni chi ha ad esempio una invalidità compresa tra il 67% e 80%. Nel caso in cui l’invalidità sia totale invece, ossia pari al 100%, allora la situazione cambia.
Oltre alla pensione per inabili civili, gli invalidi totali possono anche richiedere l’indennità di accompagnamento. Tuttavia, questo non è un meccanismo che scatta in maniera automatica. Il diritto all’accompagnamento, come precisa la Legge n. 18/1980, sussiste solo nella misura in cui siano presenti determinate limitazioni agli atti di vita quotidiana. Cosa accade se la domanda di accompagnamento riguarda invece le malattie psichiche?
L’INPS paga subito 12 mesi di assegni di oltre 500 euro anche per questi problemi di salute
In quali casi la malattia psichica dà diritto all’accompagnamento? La risposta all’interrogativo giunge da una recente sentenza della Cassazione n. 15620/2021. Gli Ermellini hanno stabilito che l’assegno di accompagnamento non spetta laddove il richiedente sia in gradi di attendere agli atti essenziali di vita quotidiana. Allo stesso modo si nega la prestazione se il bisogno all’assistenza è circoscritto ad un tempo minimo. Relativamente alle malattie mentali, come stabilire simili criteri? Anche in questi casi valgono le regole generali che fanno accedere al diritto all’accompagnamento: se il soggetto necessita di assistenza quotidiana e costante ed i suoi atti di vita quotidiani sono inattuabili senza l’aiuto. Anche nel caso della malattia mentale, dunque, si prende a riferimento questa condizione.
Inoltre, in presenza di psicosi cronica che si manifesta con deliri o allucinazioni, è possibile ottenere il beneficio. In questo caso, ricordiamo che l’assegno di accompagnamento ha importo mensile di 522,10 euro per quest’anno. In caso di riconoscimento del diritto l’INPS paga l’indennità a partire dal mese successivo alla presentazione della domanda per un totale di 12 mesi.
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