L’INPS non può chiedere indietro somme pagate a pensionati inconsapevoli dell’errore

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L’INPS paga ogni mese milioni di trattamenti previdenziali ad altrettanti cittadini. Inoltre, l’Ente previdenziale effettua i pagamenti di molteplici prestazioni assistenziali e provvede alle indennità di disoccupazione. Sempre l’Istituto del presidente Tridico gestisce mensilmente i trattamenti di Cassa Integrazione per migliaia di lavoratori. Questo enorme lavoro contabile porta inevitabilmente a qualche errore di calcolo, a volte causato da terzi. ProiezionidiBorsa ha recentemente pubblicato un comunicato dell’Istituto proprio in merito ad un errore contabile. Secondo un’indagine della Procura di Roma però, sembra che l’Ente intendesse rimediare ai propri refusi a spese dei pensionati. Sono infatti emerse somme pagate  non dovute  fino a 51.000 sulle pensioni di ignari cittadini. In questo articolo analizzeremo quanto deciso dai magistrati e quando verificare la propria posizione pensionistica.

Le pretese dell’Istituto

Lo scorso 24 settembre, la Procura di Roma ha “emanato”  la sentenza 5491/2020. Il tribunale ha dichiarato illegittime le pretese avanzate dall’INPS nei confronti di un pensionato. A causa di un errore contabile l’Ente previdenziale ha versato per anni un importo in eccesso ad un cittadino romano. Quest’ultimo, ovviamente ignaro dell’errore, ha sempre utilizzato la propria pensione per le spese quotidiane. Accortisi dell’errore i funzionari dell’INPS hanno intimato al pensionato la restituzione dell’intero importo pagato incautamente. La somma pretesa dall’Istituto previdenziale era di 51.000 euro. Un importo insostenibile per il pensionato che si è rivolto quindi al tribunale. La quarta sezione civile del tribunale di Roma ha richiamato una sentenza della Cassazione del 2018, ribadendo la responsabilità esclusiva dell’INPS. Il pensionato non deve quindi restituire nulla all’INPS in quanto in totale buona fede.

L’INPS non può chiedere indietro somme pagate a pensionati inconsapevoli dell’errore

La sentenza 5491/2020 apre ora un interrogativo su altri casi similari. Pensionati che potrebbero non essere al corrente di aver subito tali trattenute o che potrebbero aver pagato somme non dovute. L’INPS, infatti, ha inviato un numero imprecisato di lettere per chiedere la restituzione di quanto versato in eccesso. Non sappiamo quanti pensionati abbiano provveduto al pagamento. Né quante pensioni l’INPS abbia ridotto unilateralmente per rimediare ai propri errori. L’unica certezza che abbiamo arriva dal tribunale e stabilisce che l’INPS non può chiedere indietro somme pagate a pensionati inconsapevoli dell’errore. La Redazione di ProiezionidiBorsa consiglia di controllare attentamente il proprio cedolino pensionistico per verificare che non ci siano trattenute sospette o pagamenti non dovuti. Consigliamo anche di controllare di non aver ricevuto in passato richieste di rimborso.

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