L’Istituto di previdenza sta facendo i salti mortali per far giungere nelle tasche dei lavoratori quanto dovuto. Nonostante le difficoltà oggettive, l’INPS ha fatto il suo dovere con la Cassa Integrazione. Purtroppo, gli intoppi non mancano mai. Siamo in Italia e le maglie della burocrazia rallentano i processi. Infatti in rete le fake news sono ancora troppe. Per questo motivo, vediamo nel concreto come stanno le cose.
L’INPS da inizio pandemia ha pagato quasi tutta la Cassa Integrazione. Ad oggi 14,5 milioni di persone hanno ricevuto quanto dovuto. Restano ancora in attesa circa 3mila persone. L’INPS non ha colpe perché i ritardi dipendono da altri fattori. In effetti molti nel produrre la domanda di Cassa Integrazione hanno sbagliato la compilazione.
L’INPS continua le verifiche
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Una task force messa in campo dall’Istituto di previdenza ha notato che alcune posizioni hanno codice fiscale, IBAN oppure settimane della CIG inserite in modo sbagliato. Durante l’intero periodo del coronavirus, l’INPS ha risolto circa 22mila posizioni errate, provvedendo al pagamento di quanto spettante. Per questi 3mila lavoratori sono in corso ulteriori controlli.
L’INPS, non può fare eccezioni se ravvede delle posizioni poco limpide. Perciò, inutile ad affannarsi a gettare la croce verso gli uffici previdenziali. L’INPS ha fatto il suo dovere con la Cassa Integrazione erogando al 18 novembre 14.198.594 prestazioni a 3.500.295 lavoratori. Facendo bene i conti, il 99,7%% delle richieste sono state evase. Negli ultimi 15 giorni a partire dal 3 novembre, inoltre l’INPS ha provveduto a erogate direttamente 594.061 integrazioni salariali.
Il lavoro durante la pandemia
Vediamo nello specifico cosa ha fatto l’Istituto previdenziale dall’inizio della pandemia del coronavirus. L’INPS ha dato la Cassa Integrazione a 6,6 milioni di lavoratori. 3,5 milioni hanno ricevuto pagamenti diretti, mentre la parte restante è andata a conguaglio sull’anticipo delle aziende.
In questi mesi terribili per l’economia italiana, i lavoratori hanno ricevuto 24,8 milioni di indennità per 3,4 miliardi di ore. Perciò, a fronte di questi numeri, inutile spargere veleno. L’INPS ha fatto il suo dovere con la Cassa Integrazione e se non l’ha fatto è dovuto alla negligenza di altri.