Con l’avvio del nuovo anno diversi contribuenti si interessano alle formule pensionistiche che concedano loro un’uscita anticipata dal mondo del lavoro. Chi possiede almeno 30 anni di contributi e un certo grado d’invalidità, può accedere ad una formula di accompagnamento alla pensione di vecchiaia quest’anno.
Si tratta di una soluzione che concede un’uscita anticipata dal mondo del lavoro con un assegno ponte per raggiungere gli effettivi requisiti anagrafici per la pensione di vecchiaia. A questi lavoratori l’INPS garantisce fino a 4 anni di prepensionamento laddove sia presente un determinato grado d’invalidità certificata come possiamo vedere di seguito.
Come si accede alla pensione di vecchiaia ordinaria nel 2022
Indice dei contenuti
Conoscere la formula pensionistica migliore in base alla propria carriera è importante per i numerosi lavoratori che stanno svolgendo gli ultimi anni di servizio. Attualmente, i requisiti minimi per accedere alla pensione di vecchiaia richiedono il compimento del 67° anno d’età con 20 di contributi. Sebbene questa formula consenta il potenziale accesso al trattamento previdenziale e molti lavoratori, si deve tuttavia considerare un terzo criterio che molti trascurano. Si tratta dell’assegno minimo con il quale si accede alla pensione di vecchiaia INPS nel 2022. Chi, nel tempo, ha subito incidenti o malattie che ne hanno compromesso la capacità lavorativa o sociale, oggi potrebbe accedere ad una formula previdenziale specifica. Tale soluzione consente di raggiungere la pensione di vecchiaia ordinaria ma con 4 anni d’anticipo.
L’INPS garantisce fino a 4 anni di prepensionamento a chi presenta questa percentuale d’invalidità nel 2022
I lavoratori che presentano una percentuale d’invalidità non inferiore al 74% possono richiedere anche quest’anno il trattamento APE sociale come forma di prepensionamento. Come indicato nella comunicazione INPS del 21 gennaio 2022, tale formula d’accompagnamento previdenziale si riconferma anche per quest’anno e consentirà l’accesso a moltissimi lavoratori. I criteri di accesso all’APE sociale prevedono che il lavoratore abbia almeno 30 anni di contributi e un’invalidità civile riconosciuta pari o superiore al 74%.
Non si tratta di una vera e propria pensione, quanto di un accompagnamento ai requisiti per la pensione di vecchiaia. Difatti, l’accesso ad APE sociale può avvenire al compimento del 63° anno d’età. L’assegno mensile, garantito dallo Stato, può avere un importo fino ad un massimo di 1.500 euro e si calcola in base ai contributi versati dal lavoratore. Un aspetto importante da ricordare è che le donne possono ottenere uno sconto sul montante contributivo pari ad un biennio in presenza di figli. A queste ultime infatti l’INPS abbuona 12 o 24 mesi di contributi.
In questo modo, anziché accedere con 30 anni di contributi, le donne potrebbero richiedere APE sociale anche con soli 28 anni di contributi. Restano fermi i requisiti d’invalidità che abbiamo elencato sopra.
Approfondimento