Il Paese viaggia spedito verso l’evoluzione digitale frattanto però l’INPS dice che lo SPID è obbligatorio, ma non per tutti.
La carta di identità elettronica permette una serie di attività ulteriori rispetto al semplice riconoscimento. La PEC è ormai obbligatoria da tempo per le imprese private e per le amministrazioni. Recentemente è comparso lo SPID, ossia il una identità personale digitale. Il fatto che fosse obbligatorio aveva un po’ preoccupato soprattutto i pensionati che temevano di doverlo utilizzare per forza nei propri futuri rapporti con INPS.
Finora molti pensionati avevano già fatto uno sforzo per procurarsi il PIN dell’INPS. Ma l’ente pensionistico ha comunicato che dal 30 settembre 2021 il PIN cadrà in disuso e per accedere ai servizi on line dell’istituto sarà necessario accreditarsi con lo SPID.
Questo obbligo vale per tutti?
L’INPS dice che lo SPID è obbligatorio ma non per tutti
Indice dei contenuti
Intanto, come appena detto, non da subito. È vero che l’INPS ha smesso di rilasciare nuovi PIN, ma quelli già attivati rimarranno in vigore. Anzi, se andranno a scadenza prima, verranno rinnovati sino al settembre 2021. Quindi i pensionati che abbiano già attivato il PIN non dovranno necessariamente correre per munirsi dello SPID.
Ci sono poi categorie di persone che sono esentate in modo definitivo dall’acquisizione dello SPID. Si tratta dei minorenni, degli stranieri senza permesso di soggiorno e di tutti quegli individui che sono sottoposti a tutela, curatela o amministrazione di sostegno. Per queste specifiche categoria rimarrà sempre in vigore il PIN già acquisito.
Tutti gli altri cittadini che desiderino interagire con la Pubblica Amministrazione dovranno farsi identificare attraverso lo SPID. IN alternativa potranno avere la carta di identità elettronica o la Carta Nazionale dei Servizi.
L’INPS incoraggia la diffusione dello SPID anche perché consente l’accesso ai servizi integrati forniti da tutti i paesi europei.
Per coloro che trovino difficile la procedura di accreditamento ricordiamo che i CAF ed i patronati presso i sindacati sono organizzati per fornire la necessaria assistenza.