In questa sede la redazione di ProiezionidiBorsa farà chiarezza su una faccenda spinosa. Ossia l’INPS concede i 522,10 euro al mese d’indennità di accompagnamento per chi ha difficoltà a camminare? Sciogliamo i dubbi al riguardo.
A chi, l’INPS, riconosce l’indennità di accompagnamento
Iniziamo dicendo che si tratta di un’indennità non reversibile riconosciuta dall’Ente previdenziale a beneficio degli invalidi civili. Per farne domanda non vi sono limiti minimi o massimi di età, quanto invece oggettive condizioni espressamente richieste per legge. Al riguardo, la legge di riferimento per l’indennità di accompagnamento è la numero 18 del 1980.
Per averne diritto occorre che ai soggetti richiedenti sia riconosciuta:
- a) un’invalidità civile totale o permanente al 100%;
- b) impossibilità a muoversi e a compiere atti normali di vita quotidiana, senza un aiuto fisso di un accompagnatore.
Ricordiamo che, per l’anno 2021, l’assegno di accompagnamento è pari a 522,10 euro (per 12 mensilità) e non è soggetta ad IRPEF.
Vediamo l’inquadramento della fattispecie
A questo punto la partita si gioca interamente intorno al punto b), anche alla luce delle mille casistiche che possono ravvisarsi nella realtà quotidiana.
La norma rappresenta la risposta e la soluzione. È invece l’inquadramento della fattispecie che spesso genera perplessità. Si tratta di invalidità al 100% o di difficoltà e, in quest’ultimo caso, quale tipo di difficoltà si configura?
In simili casi spetta al giudice titolare della pratica stabilire come inquadrare la domanda di turno. Cioè: più o meno “semplice” difficoltà a muoversi, che pertanto non da luogo al diritto all’indennità? O si tratta di impedimenti tali da configurarsi come oggettiva impossibilità di movimento?
Dunque, aldilà del caso del soggetto completamente impossibilitato a muoversi, andrà valutata di volta in volta la deambulazione.
Si pensi al caso in cui è provata che essa sia estremamente difficile, condizionata e fortemente limitata (sia nel tempo che nello spazio). Oppure al caso in cui sia tutt’altro che remoto sia il rischio di cadute e/o pericoli per il paziente stesso che per i terzi.
L’orientamento della giurisprudenza
Siamo a un passo dalla soluzione a capire se l’INPS concede i 522,10 euro al mese d’indennità di accompagnamento per chi ha difficoltà a camminare.
La giurisprudenza di legittimità sostiene infatti che l’indennità di accompagnamento non nasce autonomamente. Ma è richiesto che venga accertato lo stato di incapacità nel compimento dei più normali atti che una persona compie tutti i giorni. In simili scenari l’invalidità può accostarsi al caso del soggetto impedito a deambulare.
In conclusione, quindi, anche in questi casi è inimmaginabile un’esistenza priva di un’assistenza fissa, costante, da parte di un soggetto terzo accompagnatore.
Abbiamo quindi sciolto il dubbio se l’INPS concede i 522,10 euro al mese d’indennità di accompagnamento per chi ha difficoltà a camminare. Infine, nell’articolo di cui qui il link illustriamo tutti i pagamenti INPS in calendario per il mese di marzo 2021.