A partire dal 16 marzo sono iniziati gli accediti INPS in merito all’assegno unico universale (AUU) figli a carico. Un flusso di pagamenti che si completa entro la fine del mese e costituisce un appuntamento fisso per circa 3 milioni di nuclei familiari. Tante, infatti, risultano le domande presentate nel periodo tra il 1° gennaio e il 28 febbraio, per una platea di 5 milioni di figli beneficiari.
Come detto i pagamenti di marzo non sono ancora conclusi. Anzi, l’INPS chiarisce quando l’importo dell’assegno unico viene adeguato e in merito ad altre fattispecie particolari. Infine attenzione a questi 9 dettagli sull’AUU, utili da sapere anche per non perdere gli arretrati.
Le integrazioni su RdC e le maggiorazioni temporanee
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Un flusso di accrediti di competenza marzo e ancora non iniziati riguarda i percettori di reddito di cittadinanza (RdC). L’Ente di Previdenza ha chiarito che i percettori RdC in possesso dei requisiti per l’AUU riceveranno gli importi ad aprile. Questi beneficiari non devono presentare alcuna domanda, in quanto le somme spettanti arriveranno d’ufficio insieme alla rata RdC.
Invece questa settimana arriveranno delle integrazioni arretrate (sempre su RdC), cioè di competenza dei mesi antecedenti.
Discorso diverso per le famiglie che nel 2021 hanno ricevuto gli ANF (Assegni al Nucleo Familiare) in busta paga. Nei prossimi giorni dovrebbero arrivare anche le maggiorazioni temporanee dopo l’accredito della prima parte dell’assegno.
Infine ricordiamo che le famiglie con bimbi fino a 3 anni possono anche chiedere anche questa carta INPS, compatibile con l’AUU.
L’INPS chiarisce quando l’importo dell’assegno unico viene aumentato e quando i soldi arrivano in ritardo ma non si perdono
In altri casi l’INPS chiarisce quando l’importo dell’assegno unico viene aumentato, anche se sarebbe più corretto dire “adeguato”.
A volte è successo che le famiglie abbiano fatto domanda a inizio 2022 e inoltrato a posteriori l’ISEE, ma sempre nei termini. Ne è derivato che questi richiedenti (non tutti) abbiano ricevuto solo la quota minima dell’AUU. Ossia si sono ritrovati un importo inferiore a quello di pertinenza secondo l’Indicatore Economico.
In pratica è come se le istruttorie di queste domande si fossero completate prima della disponibilità dei dati ISEE. Tuttavia, nessun problema: l’Istituto di Previdenza farà in modo di aggiornare i dati non caricati in prima istanza. Quindi le somme relative agli assegni saranno automaticamente adeguate.
In merito alle istanze non accolte in prima battuta
Infine c’è la platea delle istanze il cui esito finale di INPS al termine dell’istruttoria non è coinciso con “accolta”. Queste casistiche spesso rimandano a famiglie che in buona fede hanno inviato la domanda incompleta o difformi a quanto richiesto.
In questi casi è importante anzitutto comprendere qual è la natura del mancato accoglimento dell’istanza. Spesso infatti, ma non sempre, è richiesta un’integrazione e/o correzione e/o altro per sanare la pratica e ottenere così i soldi dell’AUU.
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