Cattive notizie per chi chiede la dilazione, omette o ritarda il pagamento del versamento dei contributi previdenziali. Con la circolare n. 81 del 18 settembre l’INPS informa della variazione della misura dell’interesse. Ecco di quanto sarà.
La crisi economica degli ultimi anni ha messo e continua a mettere a dura prova tantissimi lavoratori, dipendenti e liberi professionisti. Nonostante diversi aiuti da parte del Governo arrivare alla fine del mese e coprire tutte le spese ordinarie e straordinarie necessarie non è semplice. Talvolta si è costretti a chiedere dilazioni di pagamento per saldare i propri debiti o per il versamento di contributi. Purtroppo, arrivano brutte notizie per coloro che hanno dilazionato il versamento dei contributi e per chi ha omesso o pagato in ritardo. Infatti, con la circolare n. 81 del 19 settembre, l’INPS avverte, arrivano interessi e sanzioni più elevate a partire dal 20 settembre. In particolare la Banca Centrale Europea, con decisione del 14 settembre, ha innalzato di 25 punti base il tasso d’interesse sulle operazioni di rifinanziamento dell’Eurosistema. Pertanto il tasso d’interesse dal 20 settembre 2023 sarà pari al 4,50%. Ciò incide sulla determinazione del tasso di dilazione e differimento sugli importi dovuti a titolo di contribuzione agli Enti gestori di forme previdenziali e assistenziali. Nonché sulla misura delle sanzioni civili ex art.116, co.8 lett. a) e b) e comma 10 della Legge n.388/2000.
L’INPS avverte: arrivano sanzioni più elevate a partire dal 20 settembre. Ecco per chi!
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L’aumento partirà dal 20 settembre ma non riguarderà i piani di ammortamento già emessi e notificati in base al tasso d’interesse precedentemente in vigore. Si applicherà pertanto alle rateazioni presentate a partire dalla suddetta data. L’interesse di dilazione per regolarizzare ratealmente i debiti per contributi e sanzioni civili sarà pari al tasso del 10,50% annuo. Qualora si sia stati autorizzati al differimento del termine per il versamento dei contributi, il nuovo tasso d’interesse si applicherà comunque alla contribuzione di settembre. Pertanto, l’INPS precisa che il nuovo tasso troverà applicazione soltanto a partire dal 20 settembre 2023 sulle rateazioni presentate da tale data. Chi le ha presentate prima continuerà ad avere il tasso precedentemente in vigore.
Il tasso d’interesse più elevato toccherà anche alle sanzioni
L’innalzamento del tasso d’interesse sulle principali operazioni di rifinanziamento deciso dalla Banca Centrale Europea ha ripercussioni ovviamente anche sulle sanzioni. Queste ultime saranno pari al 10% in ragione d’anno per mancato o ritardato pagamento di contributi o premi ex art.116 lett. a), co.8 della L.n.388/2000. Lo stesso vale per le sanzioni previste nell’ipotesi del medesimo articolo, co. lett. b) secondo periodo. Resta ferma in caso di evasione fiscale la sanzione del 30% nel limite del 60% dell’importo dei contributi o premi non corrisposti entro i termini di legge.