L’INPS aumenterà la pensione già liquidata ai pensionati che presenteranno subito questa domanda e si trova in determinate situazioni di contributi e regole

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La pensione anticipata è il sogno di tanti italiani che non aspettano altro che godere del meritato riposo dopo anni di lavoro. Il sistema pensionistico italiano è piuttosto rigido da questo punto di vista, ma non sono pochi gli italiani che riescono ad anticipare la propria pensione. Ma se il primo problema è il riuscire a centrare la pensione, il secondo è l’importo della pensione. Statisticamente, un pensionato su tre è insoddisfatto della pensione percepita ed uno su tre percepisce una pensione sbagliata. Controllare la propria pensione però è una cosa che dovrebbe diventare la regola. Perché ci sono strumenti messi a disposizione dall’INPS che consentono di ricalcolare l’assegno ed aumentarlo.

L’INPS aumenterà la pensione già liquidata ai pensionati che presenteranno subito questa domanda e si trova in determinate situazioni di contributi e regole

Alla data della liquidazione della pensione l’INPS calcola l’assegno in base all’ammontare dei contributi presenti nelle banche dati. E diverse prestazioni sono collegate al reddito o ad altri aspetti relativi alla condizione del pensionato, sia reddituale che contributiva. Per questo il pensionato entro il mese di febbraio (ma nel 2022 la scadenza è slittata al 21 marzo), è tenuto a presentare il modello RED.

Chi non ha adempiuto, ha subito, o subirà a breve, il ricalcolo della pensione al netto delle prestazioni legate ai redditi non dichiarati con il modello RED. Ma si può ancora ovviare, con lo strumento del ricalcolo della pensione. Basterà compilare il modello reddituale presente sul sito dell’INPS. La dichiarazione reddituale può essere comunicata online all’INPS anche in maniera autonoma e per tutto l’anno. Basterà accedere con SPID, CIE o CNS al portale dell’INPS. Per questo ottenere lo SPID oltre che semplice è fondamentale. Oltre ai dati reddituali presunti dello stesso anno in cui si presenta la dichiarazione, andranno indicati i dati del biennio precedente. Completi dei dati reddituali del coniuge e degli altri componenti il nucleo familiare.

Quando si possono recuperare contributi non utilizzati o cancellarne altri

Ma se i redditi incidono sul calcolo della pensione, lo stesso fanno i contributi. Un ricalcolo dell’assegno previdenziale può essere richiesto anche per contributi non utilizzati o per contributi usati ma nocivi. Per esempio, se dopo il pensionamento sono stati versati ulteriori contributi, il ricalcolo è ideale per renderli utili al calcolo della prestazione. Questo evento si può verificare nel momento in cui vengono accreditati contributi prima sospesi per via di procedimenti giudiziari con gli ex datori di lavoro.

Lo stesso può accadere con anni di lavoro prestati all’estero e non utilizzati precedentemente perché non ancora maturati. Oppure perché con colpevole ritardo alla mente è tornato un periodo di contribuzione esterno all’INPS che adesso può essere cumulato. Evidente che in queste condizioni il ricalcolo della prestazione sarà a vantaggio del pensionato. Ma lo sarà anche se quest’ultimo chiede di eliminare dal calcolo della prestazione, anni di contributi dannosi.

Infatti è facoltà del pensionato chiedere la neutralizzazione degli anni di contributi che non servono al raggiungimento dei requisiti di accesso alle pensioni, ma che incidono negativamente sul calcolo della pensione. In pratica, quando il diritto alla pensione è maturato, si possono neutralizzare per esempio, i contributi figurativi sopraggiunti negli ultimi 5 anni di carriera. Anche in questo caso l’INPS aumenterà la pensione già liquidata.

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