Per chi ha lavorato una vita intera, gli ultimi anni che precedono la pensione sembrano ancora più faticosi. Per questo il nostro legislatore in determinate situazioni concede ai lavoratori di fruire di diverse opportunità. Ad esempio l’INPS paga 1.500 euro mensili anche senza Legge 104 a questi lavoratori che inviano la domanda entro il 15 luglio fino alla pensione.
La Legge n.92/2012, prevede la possibilità alle aziende private con più di 15 dipendenti d’incentivare l’esodo dei lavoratori più anziani nei casi d’eccedenza di personale. Ma il datore di lavoro dovrà impegnarsi a corrispondere a questi ultimi una prestazione d’importo pari al trattamento pensionistico loro spettante. Nonché a versare all’INPS la contribuzione fino al raggiungimento dei requisiti minimi per il pensionamento. Quest’istituto noto come isopensione è finalizzato a condurre alla quiescenza alcune categorie di dipendenti vicini al pensionamento. Può essere utilizzato dalle aziende con un organico superiore a 15 dipendenti e che abbiano concluso un accordo con INPS e sindacati dei lavoratori.
I lavoratori potranno andare in pensione fino ad un massimo di 4 anni prima. Tale periodo è stato temporaneamente esteso a 7 anni dal 2018 al 31 dicembre 2023 per agevolare il ricambio generazionale nelle imprese. Inoltre al fine di evitare un’insolvenza da parte dell’azienda, la legge prevede che sia presentata all’INPS una fideiussione da parte del datore di lavoro.
L’INPS annuncia che andranno subito in pensione a 60 anni con 7 anni di anticipo i lavoratori che sfruttano questa occasione
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L’azienda è tenuta a molteplici adempimenti nei confronti dell’INPS che da oggi diventano più semplici come annunciato dall’Istituto stesso con il messaggio n. 2216/2022. In particolare il “Portale prestazioni atipiche” accessibile dal servizio “Prestazioni esodo dei fondi di solidarietà e accompagnamento alla pensione” è stato arricchito di nuove funzionalità. Grazie a ciò l’INPS annuncia che sarà più facile il procedimento per andare in pensione prima. Queste consentiranno all’ente esodante di presentare le domande di certificazione, di calcolo importo nonché di scegliere lo strumento a garanzia della contribuzione corrispondente. Il datore di lavoro dovrà utilizzare unicamente i seguenti canali di comunicazione telematica:
- il Cassetto previdenziale del contribuente per la presentazione dell’accordo;
- il “Portale prestazioni atipiche (PRAT)” accessibile dal servizio “Prestazioni esodo dei fondi di solidarietà e accompagnamento alla pensione” per la gestione del piano d’esodo.
Cosa dovranno fare i datori di lavoro
Pertanto i datori di lavoro inviano alla struttura INPS, utilizzando il Cassetto previdenziale, l’accordo sottoscritto con le organizzazioni sindacali. La Struttura territoriale dopo aver effettuato le verifiche, invierà la documentazione del datore di lavoro alla Direzione centrale pensioni. Il datore di lavoro dovrà poi comunicare i nominativi dei referenti da abilitare al PRAT per avviare le attività successive.
Mentre per inserire le domande di certificazione del diritto il referente aziendale dovrà utilizzare il Portale prestazioni atipiche”. Dopo l’inserimento di tutti i dati per ciascun soggetto è generata la domanda “Verifica del diritto a pensione ai sensi dell’art. 4 L.92/2012”. La Struttura territoriale dovrà poi provvedere alla definizione del procedimento entro 15 giorni. Per ciascuna posizione elaborata con esito positivo nel PRAT è pubblicata la lettera di certificazione. Questa, tra le altre cose, contiene l’importo mensile lordo della prestazione. Nonché, la data di perfezionamento dei requisiti coincidente con la data fino alla quale il datore di lavoro si obbliga a versare la contribuzione correlata.
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