Il nostro Stato fornisce sussidi non solo a chi versa in condizioni economiche difficili. A ricevere aiuti finanziari sono anche i contribuenti con problemi di salute o affetti da menomazioni fisiche o neurologiche. Oltre agli assegni mensili si può anche andare in pensione prima e senza tagli in presenza di alcuni problemi di salute. Chi presenta un disturbo cronico potrebbe infatti patire anche un peggioramento del proprio stato di salute.
Se si verificasse un aggravamento della patologia si potrebbero progressivamente perdere alcune importanti abilità manuali o intellettive. A beneficiare delle prestazioni economiche non sono soltanto i soggetti affetti da patologie rare o incurabili. Vi sono infatti diverse malattie molto diffuse che danno subito diritto a 36 mesi di assegni d’invalidità a qualunque età. E benché si tratti di prestazioni temporanee è possibile richiederne il rinnovo se permangono le condizioni sanitarie. In caso di aggravamento si potrebbe inoltre richiedere il riconoscimento di una percentuale di invalidità superiore.
Per il 2022 l’INPS aiuta con 6.300 euro all’anno i contribuenti che non riescono più a gestire in autonomia le mansioni della quotidianità. Per dimostrare lo stato di bisogno è necessario sottoporsi ad un visita di accertamento sanitario. Ciò nonostante per alcune specifiche patologie la Legge 104 e altre agevolazioni si ottengono con semplice certificato medico senza i controlli della Commissione legale.
L’incapacità potrebbe insorgere già molto prima dell’età pensionabile e determinare una condizione di assoluta dipendenza dagli altri. Nel caso dei pazienti affetti da sclerosi multipla il riconoscimento di prestazioni economiche e assistenziali dipende dallo stadio della patologia.
L’INPS aiuta con 6.300 euro chi soffre di quest’imprevedibile malattia dai sintomi invisibili come affaticamento e dolori
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Nella Comunicazione teconico-scientifica per l’accertamento della sclerosi multipla l’INPS ha fornito chiarimenti sui criteri valutativi. In base alla scala clinica EDSS è possibile assegnare una percentuale d’invalidità relativa al grado di compromissione neurologica. La progressione della malattia risulta spesso imprevedibile e la velocità della sua evoluzione cambia da paziente a paziente. Sulla scorta dei punteggi si può pertanto capire quale ripercussione abbia la sclerosi multipla sulla capacità di deambulazione del paziente.
Oltre a ciò, la scala EDSS consente di seguire l’andamento della patologia e rilevare disturbi invisibili come la fatica fisica e mentale. A prescindere dai redditi che dichiara ci soffre di sclerosi multipla matura il diritto all’indennità di accompagnamento pari a 6.302,04 euro all’anno. Il pagamento della prestazione avviene tramite l’erogazione con cadenza mensile di assegni di 525,17 euro.
Ha diritto all’accompagnamento il paziente affetto da sclerosi multipla non più autonomo nell’adempimento delle mansioni quotidiane. Ai fini del riconoscimento dell’indennità si valuta oltre alla progressiva perdita della funzionalità degli arti anche il dolore neuropatico e l’affaticamento.