Prosegue il flusso dei pagamenti dell’Istituto di Previdenza verso chi ha fatto domanda per l’assegno unico universale (AUU) figli a carico. Una misura fortemente voluta dal legislatore la scorsa estate per sostenere la genitorialità e la famiglia.
I primi accrediti sono giunti a disposizione delle famiglie dallo scorso 16 marzo. Altri ne seguiranno, come nel caso di chi attende l’accredito delle maggiorazioni temporanee. Vediamo di cosa si tratta, anticipando solo che l’INPS accrediterà presto i soldi a queste famiglie e ai lavoratori che ne hanno diritto.
Le domande presentate da marzo a giugno
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Prima di analizzare le maggiorazioni, ricordiamo che l’INPS ha da poco rassicurato che in caso di invio tardivo dell’ISEE gli importi degli assegni saranno adeguati.
Inoltre, le famiglie che presentano la domanda da marzo a giugno non perdono i soldi degli arretrati. In questo caso, però, il primo mese da cui si parte è quello di marzo 2022, mese di entrata in vigore dell’AUU. Quanto ai tempi tecnici, l’INPS fa sapere che queste istanze verranno messe in pagamento dal mese successivo a quello di presentazione.
Inoltre è bene ricordare che l’arrivo dell’AUU non ha cancellato tutte le altre misure a sostegno della genitorialità. Ad esempio le madri possono continuare a chiedere questo assegno mensile da 354,73 euro oltre all’assegno figli a carico.
L’INPS accrediterà presto i soldi a queste famiglie che nel 2021 hanno percepito gli assegni al nucleo familiare
Affrontiamo il discorso delle detrazioni, partendo dal metodo di calcolo dell’AUU, relativamente semplice. Esso poggia su importo base variabile in base all’ISEE, all’età del e il numero dei figli e la presenza di eventuale disabilità.
Ad esso poi si aggiungono le maggiorazioni, che il legislatore ha modulato in base alle caratteristiche delle famiglie. Le maggiorazioni a loro volta si dividono tra quelle stabili e quelle transitorie. Nel primo caso troviamo ad esempio quella prevista per ciascun figlio a partire dal terzo in poi. Oppure quella concessa per ciascun figlio nel caso di madre con meno di 21 anni, etc.
Tra quelle temporanee vi sono quelle dedicate alle famiglie che nel 2021 hanno percepito gli ANF (Assegni per il Nucleo Famigliare) in busta paga.
A chi spetta la maggiorazione transitoria?
L’art. 5 del D.L. 230/2021 prevede che la maggiorazione transitoria, su base mensile, sia riconosciuta alle famiglie con figli minori che:
- abbiano un ISEE non superiore a 25mila euro;
- nel 2021 abbiano percepito gli ANF in busta paga.
Le maggiorazioni temporanee nascono al fine di consentire un graduale passaggio alle nuove regole in materia di sostegno per i figli a carico. Queste aggiunte dureranno per lo spazio di un triennio, dal 2022 al 2024, e saranno così riconosciute:
- il 100% del valore spettante nel periodo che va dal 1° marzo al 31 dicembre 2022;
- due terzi del valore della maggiorazione per tutto il 2023;
- infine, per il 2024 e il primo bimestre 2025 saranno pari a 1/3 del valore. Poi spariranno del tutto a partire dal 1° marzo 2025.
L’obiettivo è di garantire alle famiglie con ISEE fino a 25mila euro il mantenimento dei benefici conseguiti finora da ANF e detrazioni per i figli a carico. Infatti laddove la somma delle 2 componenti (ANF e detrazioni) risultasse inferiore a quello dell’AUU, la maggiorazione viene meno.
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