Nella fibrillazione di ieri per la giornata di Festa Europea in ricordo dell’istituzione della CECA ma soprattutto come contraltare alla Parata di Mosca, sono emerse delle pertinenze. In primis l’attesissimo discorso di Vladimir Putin, che è durato una manciata di minuti, non è stato così perverso come ci si aspettava. Almeno non è andato molto oltre le previsioni. Sostanzialmente ha confermato la sua linea d’azione specificando che non ha interesse ad una Terza Guerra Mondiale, nonostante ce l’ha con tutta quella parte di Mondo che sostiene l’Ucraina. Nel frattempo, il Premier italiano Mario Draghi è volato negli States per incontrare il Presidente americano Biden e Macron ha parlato di Comunità Politica Europea.
Di cosa si tratta
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La Comunità Politica Europea si sostanzia in un’apertura. Innanzitutto all’Inghilterra e al Primo Ministro Boris Johnson col quale, a causa del conflitto in Ucraina, si sono rinsaldati i rapporti. Il fine della Comunità Politica Europea è quello di aprirsi a Paesi democratici, che non fanno parte dell’Unione né della Nato, ma che possono convergere su altri punti. E cioè su una politica comune, sulla Difesa e sulla cooperazione energetica. Ci pare capire si tratta di una modalità moderna per aggirare il lungo iter di adesione all’UE e creare sinergie, inglobare nuovi Paesi. Ancora per rafforzare la Grande Muraglia di protezione dalla minaccia russa e cinese. L’ospite prediletto sarebbe l’Inghilterra di cui ancora non abbiamo digerito l’uscita dall’UE.
L’Inghilterra di Boris Johnson potrebbe far parte nuovamente dell’Unione, ecco come
Con parole più o meno diverse Silvio Berlusconi, che al momento non ha il peso di Macron a livello internazionale, dice la stessa cosa. Propone infatti il sogno degli Stati Uniti d’Europa. La differenza è che il leader di FI propone anche di «cambiare i trattati» per «costruire un’istituzione capace di decidere a maggioranza, libera dall’obbligo dell’unanimità che spesso si è dimostrata un limite». Lo ha scritto ieri sulla sua pagina social.
Crepe da sanare
Visti i tempi di malora si cerca di accelerare. Lo dice la Francia, lo pensa anche Berlusconi. L’Inghilterra di Boris Johnson, così, potrebbe ritornare tra noi. Se la pandemia ha mostrato le inefficienze del Sistema Sanitario Italiano, l’invasione della Russia ha fatto luce sull’anemia europea. Un’unione di Paesi prima d’ora intesa come somma delle parti e non come unità d’intenti e d’azione. Spesso priva di una visione comune e soprattutto un sistema di Difesa forte e unico. Però, dobbiamo riconoscere, che «grazie» alla guerra, l’UE ha assunto tale consapevolezza e sta reagendo in tempi record.
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