Uno dei frutti tipici dell’estate è senza ombra di dubbio il melone. Che sia arancione, bianco o giallo poco importa. In molti lo amano per la sua freschezza, per il senso di sazietà e, ovviamente, per la sua dolcezza. Forse eccessiva, dicono invece i pochi estimatori di questo frutto, preferendogli l’anguria.
Nei pranzi e nelle cene, a casa come al bar o al ristorante, prosciutto e melone è un abbinamento richiestissimo. Un modo veloce per consumare un pasto, molto adatto con le temperature alte di questi giorni.
Tuttavia, se per tanti il frutto originario dell’Asia centrale, è una delle panacee per sconfiggere il gran caldo, per altri potrebbe risultare addirittura dannoso. Ovviamente, sempre considerando, quello che dovrebbe essere il consumo giornaliero o settimanale. Un abuso, come accade per tutti i cibi, non è mai suggerito e la moderazione e la varietà sono sempre i consigli migliori da seguire.
Ricco di vitamine e sali minerali, il melone contiene molte fibre che regolano l’assunzione di zuccheri e grassi. È quindi possibile affermare che sia un frutto dietetico. Tuttavia, per alcuni soggetti, può presentare anche delle controindicazioni. Di conseguenza, prima di consumarlo, bisognerebbe accertarsi che non crei problemi.
L’indice glicemico del melone è tra i più alti dei frutti estivi e sarebbe sconsigliato a chi soffre di queste patologie
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Infatti, esso ha un indice glicemico tra i più alti tra i frutti mangiati abitualmente d’estate. Questo valore, che nel melone è di 75, indica la rapidità con il quale sale la glicemia dopo averne consumati 50 grammi. Se pensiamo che il numero oltre il quale sarebbe meglio non spingersi è 70, possiamo capire meglio l’entità dell’eventuale problema per alcune categorie di persone.
Ovviamente ci stiamo riferendo a chi soffre di glicemia alta e di diabete. Per questa tipologia di individui, un consumo elevato settimanale di melone sarebbe davvero da evitare. Certo, questo non vuol dire toglierlo completamente dalla dieta, ma cercare di bilanciarlo con attenzione.
Non solo, perché il melone è anche molto ricco di potassio. Un aspetto decisamente positivo nella maggior parte dei casi. In altri, però, potrebbe portare a uno squilibrio elettrolitico nel nostro metabolismo. Cosa vuol dire? Medici ed esperti ritengono che sia equilibrato un rapporto tra iodio e potassio di 1 a 2. L’elevato contenuto di quest’ultimo nel melone, però, sbilancerebbe questa relazione, producendo alcuni problemi. Il più importante sarebbe la formazione di crampi muscolari davvero fastidiosi. Di conseguenza, per chi soffrisse già di questo problema, sarebbe meglio ridurre di molto l’assunzione del frutto.
Infine, anche chi soffre di acidità di stomaco dovrebbe stare attento. Infatti, i molti liquidi presenti nel melone potrebbero accentuare questo problema.
Quindi, è vero che l’indice glicemico del melone è tra i più alti tra quelli della frutta di stagione. È altrettanto vero, però, che non solo i diabetici dovrebbero stare attenti al suo consumo. Insomma, come nel caso dell’anguria, la cui assunzione non dovrebbe superare un certo limite giornaliero, anche il melone dovrà essere mangiato con molta parsimonia.
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