C’era una volta una ferrovia: costruita per collegare Austria e Italia, o meglio, il Regno lombardo-veneto. Altri tempi, davvero. Siamo nel 1915 e da allora di eventi ce ne sono stati, eccome. Intanto il trenino a scartamento ridotto andava e veniva, passando tra due guerre mondiali e il boom economico. Poi è arrivato lo stop e basta binari, però quel tracciato non è proprio da buttar via, tanto da trasformarsi in una pista ciclo-pedonale.
A piedi o in bici al cospetto dei Monti Pallidi
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Ecco la ciclabile delle Dolomiti, anche conosciute come Monti Pallidi, montagne da qualche anno patrimonio UNESCO. Il percorso porta da Calalzo di Cadore fino a Cortina d’Ampezzo, futura protagonista delle Olimpiadi invernali del 2026. Prosegue quindi verso Dobbiaco, inerpicandosi tra vette e valli di raro incanto, per circa 60 chilometri, tra Veneto e Trentino Alto Adige, tra Belluno e Bolzano.
Quelli di noi che sono appassionati di monti ma pure di TV, potranno riconoscere certi scorci visti in una fiction di successo. In questi luoghi infatti sono ambientate le vicende de “Un passo dal cielo”, con Daniele Liotti. Ad esempio, il commissariato di polizia coincide con un delizioso chalet sul lago di San Vito di Cadore. Questo comune rappresenta infatti una delle tappe dell’itinerario che segue la vecchia ferrovia.
Possiamo iniziare la nostra avventura in bici ma assolutamente godibile anche a piedi, arrivando in treno alla stazione di Calalzo di Cadore. Da non perdere tra le soste quella al lago di Centro Cadore, circondato dalle superbe cime dolomitiche. Sono loro il comune denominatore del percorso, in un mix di paesaggi fantastici ricchi di boschi di pini e abeti e bellezze architettoniche. Come la casa natale del famoso pittore del 1500 Tiziano Vecellio, a Pieve di Cadore. O la chiesetta di San Martino, isolata sul colle sopra il torrente Boite che cinge tutto il tracciato.
L’incredibile pista pedonale e ciclabile che attraversa uno scenario fantastico circondato da splendide montagne patrimonio dell’Umanità
Ulteriori tappe sono Venas, Vodo e Borca di Cadore, per arrivare alla Regina delle Dolomiti, Cortina. E poi su, verso Cimabanche e Carbonin, passando per il lago di Landro e dunque il finale, a Dobbiaco.
Tofane, Marmarole, Antelao, Pelmo, Sorapis non sono che alcuni nomi delle cime che sovrastano il sentiero, stupende in ogni tratto nella loro vulnerabile bellezza, come mostra bene l’incredibile pista pedonale e ciclabile. Altro incanto al tramonto, quando il sole infiamma i monti con i suoi ultimi raggi. È il fenomeno dell’enrosadira, quasi un giardino di rose che per un po’ si impossessa del chiarore delle rocce.