Mentre nelle stanze dei bottoni si discute su come correggerlo e come sostituirlo, sul reddito di cittadinanza arrivano alcune novità che possono riguardare molti contribuenti. Novità importanti quindi perché riguardano i requisiti utili all’accesso alla principale misura di contrasto alla povertà oggi presente in Italia. Da quando è stato introdotto nel 2019 il reddito di cittadinanza è stato altamente discusso, soprattutto per le politiche attive sul lavoro che la misura prometteva ma che non ha mantenuto. Resta comunque il fatto che si tratta di una misura che soprattutto in questi mesi di grave crisi economica e soprattutto durante l’emergenza Covid ha davvero funzionato come sussidio per chi rischiava di rimanere privo di sostentamento. Ma adesso si cambia e si cambiano i requisiti di accesso alla misura.
Limiti e paletti del reddito di cittadinanza sul cumulo con il lavoro
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Prima delle quasi inevitabili novità sul reddito di cittadinanza che sopraggiungeranno con la nascita del nuovo Governo, già oggi i contribuenti devono fare i conti con profonde novità. È stato direttamente il Ministero del Lavoro a provvedere a confermare alcune particolarità della misura. Non cambiano i requisiti d’accesso fissi del provvedimento. Infatti da questo punto di vista la misura resta inalterata. Ciò che cambia è il reddito di riferimento per poter essere considerati esonerati dall’obbligo lavorativo insito nella misura.
E si sottolineano i limiti reddituali da attività lavorativa che devono essere rispettati per non perdere il diritto al sussidio. È di 8.174 euro il limite di reddito da non superare da parte di un beneficiario della misura che svolge anche una attività lavorativa come dipendente. Limite da non superare per non rischiare di perdere il sussidio. La soglia sarà pari a 5.500 euro invece se il beneficiario del sussidio ha dei redditi da lavoro autonomo.
Occhio alle particolari condizioni da rispettare
Ciò che molti non considerano invece è che i limiti al sussidio contro la povertà, non devono essere collegati esclusivamente al titolare del reddito di cittadinanza. Infatti gli stessi limiti sono quelli che non devono superare tutti i componenti maggiorenni, e quindi attivabili al lavoro, presenti nel nucleo familiare che percepisce il sussidio. Restano anche confermate alcune eccezioni. I soggetti attivabili al lavoro, che devono sottoscrivere la dichiarazione di immediata disponibilità presso gli uffici di collocamento. Se over 65, non rientrano in tale obbligo. Stessa sorte per i titolari di pensione di cittadinanza o disabili. Sono questi limiti e paletti del reddito di cittadinanza a cui fare riferimento in base alle recenti note ministeriali.
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