È noto come la legge preveda la possibilità per i genitori lavoratori di richiedere lo strumento del congedo parentale. Questo istituto segue il congedo di maternità per la madre, mentre il padre può richiederlo subito dopo il parto della compagna. Il congedo parentale consiste nella possibilità prevista in favore dei genitori di non recarsi al lavoro per un periodo massimo, anche non consecutivo, di 10 mesi. Sempre che questi mesi vengano utilizzati entro i 12 anni di vita del figlio. La legge prevede che possano utilizzare questo istituto anche i genitori di figli adottivi.
Il nuovissimo Decreto Legislativo numero 105 del 2022, pubblicato il 30 giugno, ha parzialmente modificato le regole del congedo parentale. Ha innalzato, ad esempio, l’età, fino ai 12 anni, del figlio come limite per i genitori di richiedere il congedo indennizzato. E infatti, ai genitori che si astengano dal lavoro per un periodo massimo di 10 mesi spetta, comunque, un’indennità sostitutiva della retribuzione. Tale indennità è quantificata nella misura del 30% della retribuzione del genitore richiedente.
L’istituto nel 2022
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Chiarite queste recenti novità legislative, è interessante domandarsi come sia possibile utilizzare correttamente questo tipo di permessi. Infatti, la Corte di Cassazione con la recente sentenza 508 ha spiegato che è legittimo il licenziamento per il padre lavoratore dipendente che abusa del permesso parentale. La vicenda riguardava il caso di un padre lavoratore che aveva richiesto il congedo parentale. Aveva, però, utilizzato il tempo concesso dal permesso per finalità del tutto diverse dall’assistenza del proprio figlio nato da poco.
Il datore di lavoro, venuto a conoscenza di questo comportamento, aveva deciso di licenziare il padre dipendente. Arrivata in Cassazione la vicenda, i giudici confermavano il licenziamento. Infatti, ritenevano che il padre avesse abusato del congedo parentale previsto dalla legge. E avesse tenuto un comportamento del tutto contrario alla buona fede e al vincolo di fiducia che lega datore di lavoro e dipendente. In più occasioni, infatti, la Corte di Cassazione ha spiegato che il licenziamento è del tutto legittimo quando viene meno il vincolo fiduciario tra capo e dipendente.
Licenziamento per il padre lavoratore dipendente che viola le regole riguardo il congedo parentale
Secondo i giudici, infatti, se il genitore dipendente ha la necessità di richiedere questo tipo di permesso è perché ritiene necessario prendersi particolare cura del figlio. Questa cura non deve necessariamente legarsi a problemi di salute o ad esigenze del tutto fisiologiche del bambino. Secondo la Cassazione, le finalità possono essere anche quelle di soddisfare le necessità affettive e di relazione del minore. Se, però, il premesso viene richiesto ma utilizzato per finalità del tutto diverse, è pienamente legittimo il licenziamento che ne deriva.
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