Licenziamenti, prepararsi all’ondata di settembre. Perchè? Sembrava cosa fatta per un’ulteriore proroga del blocco dei licenziamenti, fissato al 17 agosto prossimo e lasciata trapelare nei giorni scorsi dalla Ministra del Lavoro e delle Politiche sociali Nunzia Catalfo. Ma ieri il ministro dell’Economia, ha improvvisamente tirato il freno. “E’ chiaro ed evidente che non possiamo semplicemente limitarci a prorogare all’infinito la cassa integrazione e il blocco dei licenziamenti per tutti – ha detto – senza un punto di arrivo”. Gualtieri ha precisato poi che “utilizzare lo strumento del blocco dei licenziamenti è stato giusto. Ma ora bisogna cominciare ad affrontare i problemi che questi strumenti on sono in grado di risolvere”. Insomma, in tema di licenziamenti, bisogna prepararsi all’ondata di settembre.
Panico tra lavoratori, il gelo dei sindacati
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La notizia ha ovviamente gettato nel panico i lavoratori dei settori più colpiti dalla crisi. Soprattutto nella produzione di beni voluttuari e i lavoratori del commercio, dell’ospitalità e del turismo. Gelo ai vertici dei principali sindacati che hanno insistito con forza per una proroga sino a fine anno. Paradossalmente di sostegno al lavoro avevano parlato, poche ore prima, agli Stati Generali dell’Economia, la segretaria confederale della Cisl Annamaria Furlan e il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Anche il segretario della Cgil Maurizio Landini è apparso piuttosto spiazzato di fronte all’uscita di Gualtieri. Ma è anche vero che il Ministro dell’Economia di promesse non he ha fatte. Perchè ogni volta che parla di spese, prima chiarisce quali risorse può garantire.
I falchi che spingono per i tagli
Non mancano ovviamente gli esperti favorevoli al taglio della forza lavoro, come il giuslavorista Pietro Ichino, gli applausi delle imprese, per esempio quelle aderenti a Confimi e altre associazioni in seno alla Confindustria. Che si dice fortemente preoccupata per la moria di Pmi, costrette a chiudere per impossibilità di onorare i salari e i contratti.
Licenziamenti, prepararsi all’ondata di settembre
Pietro Ichino ritiene che la proroga della cassa genererebbe “un incentivo all’inerzia o alle attività in nero o pagate fuori busta. Che bisogna invece destinare più risorse ai servizi per l’impiego e al trattamento di disoccupazione”. Ma altri economisti sono convinti che la crisi sociale conseguente a una raffica di licenziamenti che sarebbe certa senza la proroga di agosto, sarebbe ancora peggio: genererebbe un nuovo blocco della domanda e dei consumi.
Il contentino in busta paga
I giuslavoristi ritengono che la pillola amara dei licenziamenti sarà digerita meglio dai sindacati con il prossimo aumento delle buste paga per circa 14 milioni di lavoratori. La ministra del Lavoro Nunzia Catalfo è ora attesa ai microfoni per riferire sul chiarimento che inevitabilmente ci sarà con Gualtieri. Per ora si sa solo che incontrerà presto i sindacati per discutere la riforma degli ammortizzatori sociali. Ma è chiaro che la questione licenziamenti potrebbe passare sulla corsia preferenziale.