Dopo una discesa dai massimi annuali in area 1,10 giù fino in area 1,06, le quotazioni dell’euro contro il dollaro hanno tentato la riscossa. Il tutto si è tradotto in una settimana molto incerta che, seppure di pochissimo, ha visto l’euro prevalere contro il dollaro. Quindi, l’euro resiste alle pressioni del dollaro, ma tutto si deciderà nel corso delle prossime settimane.
Le ragioni dietro i movimenti dell’euro e del dollaro
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Il dollaro è sceso rispetto all’euro venerdì, mentre il mercato si andava riassestando in vista del lungo fine settimana e attende indizi su come la Federal Reserve intende continuare ad affrontare l’inflazione ancora elevata.
Diversi funzionari della Federal Reserve hanno segnalato questa settimana che la banca centrale statunitense dovrà probabilmente aumentare i tassi di interesse per riportare l’inflazione ai livelli desiderati. Questo discorso da falco, unito ai dati economici più caldi del previsto, ha portato alcune banche a prevedere altri tre rialzi dei tassi quest’anno.
Goldman Sachs ha dichiarato di aspettarsi che la Fed aumenti i tassi altre tre volte di un quarto di punto percentuale ogni volta, dopo che i dati di questa settimana hanno evidenziato un’inflazione persistente e la tenuta del mercato del lavoro.
Ancora una volta, quindi, a guidare il tasso di cambio tra euro e dollaro sarà la politica delle banche centrali.
L’euro resiste alle pressioni del dollaro e prepara la riscossa: le indicazioni dell’analisi grafica
Il 17 febbraio la chiusura del cambio euro dollaro (FXEURUSD) è stata a 1,0695, in rialzo dello 0,27% rispetto alla seduta precedente. La settimana ha chiuso al rialzo dello 0,20%.
Time frame giornaliero
Dopo altre cinque sedute caratterizzate da alti e bassi lo scenario più probabile potrebbe essere sempre quello che vede le quotazioni oscillare all’interno del trading range 1,05 -1,10. Solo la rottura di uno di questi livelli potrebbe dare direzionalità alle quotazioni.
Time frame settimanale
I margini di manovra per il medio/lungo periodo si restringono sempre più. Per la seconda settimana consecutiva, infatti, le quotazioni si sono appoggiate al supporto offerto dalla line rossa (media di lungo periodo).
Anche in questo caso, i rialzisti potrebbero prendere il sopravvento nel caso di una chiusura settimanale superiore a 1,1.
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