Il Giappone è stato sconvolto dalla morte del suo ex Premier Shinzo Abe. Un omicidio che si registra in una Nazione caratterizzata da uno dei tassi di criminalità più bassi al Mondo. Una Nazione che ha dovuto gestire una serie di problemi economici nati da caratteristiche socioeconomiche praticamente uniche. La prima, quella di avere una tra le popolazioni più longeve del Pianeta, il che ha portato alla presenza di abitudini di consumo differenti rispetto alle altre potenze occidentali.
Anche per questo motivo, nel 2013, proprio Shinzo Abe aveva tentato di portare Tokyo fuori dal pantano di stagnazione economica ultra trentennale in cui l’intero Paese era caduto. Un tentativo che, invece, è riuscito solo in parte.
L’eredità politica ed economica di Shinzo Abe ha costretto il Giappone ad affrontare i suoi fantasmi
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La cosiddetta Abenomics si basava sul racconto delle cosiddette tre frecce. Agli albori dell’impero giapponese, un padre chiese a ciascuno dei suoi tre figli di spezzare una freccia. Un compito assolto facilmente da ognuno di loro. Immediatamente dopo, però, lo stesso padre chiese ad ognuno di spezzare tre frecce insieme. In quel caso nessuno riuscì nell’impresa. Da qui il mito delle tre frecce impossibili da spezzare e simbolo di cooperazione come unica strategia di salvezza..
Ebbene nel piano dell’allora Primo ministro Shinzo Abe la famiglia non era altro che l’intera società nipponica, chiusa ed ingabbiata inuna crisi economica che durava da decenni. E che in realtà non è stata del tutto risolta nemmeno adesso. La volontà di Abe, che è stato anche il più giovane Primo Ministro del Sol Levante, era quella di intaccare alle fondamenta la deflazione che rendeva l’economia giapponese praticamente immobile. L’eredità politica ed economica di Shinzo Abe è, di fatto, racchiusa tutta in questi punti.
Tra le “frecce” di Abe c’era anche un allargamento monetario unico al Mondo e per certi versi superiore anche a quello della FED. Ma non solo, alla base del progetto anche una serie di riforme, tra cui quella sull’IVA, che non sempre hanno incontrato l’appoggio dell’opinione pubblica. Un’opinione pubblica che, come detto, registra un’età media tra le più alte.
Adesso, invece, la realtà nipponica dovrà fare i conti con fantasmi che non sapeva di avere nella propria casa.
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