La settimana appena conclusasi è stata la peggiore da un mese a questa parte. Non deve sorprendere, quindi, che tra le 63 società con capitalizzazione superiore ai 500 milioni di euro e controvalore scambiato giornaliero superiore al milione di euro, solo 10 abbiano chiuso in territorio positivo. Se poi si restringe l’analisi alle sole Blue Chip, registriamo che Leonardo e Telecom Italia sono tra i 7 titoli che hanno chiuso al rialzo la settimana tra le quaranta azioni a maggiore capitalizzazione. Come interpretare questa dimostrazione di forza? Se Leonardo e Telecom Italia sono tra i 7 titoli che hanno chiuso al rialzo la settimana sul Ftse Mib sono anche i titoli sui quali puntare per le prossime settimane?
Per Telecom Italia la settimana si chiude al rialzo, ma non bisogna lasciarsi ingannare dalle apparenze: le indicazioni dell’analisi grafica
Indice dei contenuti
Il titolo Telecom Italia (MIL:TIT) ha chiuso la seduta del 23 giugno a quota 0,2580 €, in ribasso dello 0,50% rispetto alla seduta precedente.
Dopo un inizio di settimana al rialzo, la seduta di giovedì ha dato un duro colpo alle velleità dei rialzisti. Più della performance positiva, quindi, deve colpire il fatto che il titolo abbia chiuso la settimana ritracciando il 4,5% circa dai massimi.
Rimane, quindi, tuttora valida la proiezione ribassista mostrata in figura. Solo una chiusura settimanale superiore a 0,2767 € potrebbe favorire una ripresa del rialzo.
La fase laterale in corso frena il titolo, i livelli da monitorare con attenzione: le indicazioni dell’analisi grafica
Leonardo Finmeccanica (MIL:LDO) ha chiuso la seduta del 23 giugno in rialzo dello 0,23% rispetto alla seduta precedente a 10,675 €.
Praticamente da inizio 2023 le quotazioni si stanno muovendo all’interno di un trading range individuato dai livelli 10,042 € e 11,977 €. Solo la rottura di uno di questi livelli potrebbe dare direzionalità alle quotazioni.
Letture consigliate
Ecco cosa fare dopo il rialzo dei tassi, con almeno 10.000 euro sul conto corrente per 24 mesi
Corsa ai nuovi conti di deposito: ecco perché proprio adesso convengono più che mai