Dopo un anno tutto al ribasso, gli ultimi due mesi dell’anno avevano dato un po’ di ossigeno a questo titolo azionario che tanto aveva perso. Con l’inizio del nuovo anno, però, sembra che la storia voglia ripetersi. L’entusiasmo sul titolo GVS è già svanito?
La disponibilità del socio di controllo nel fornire un prestito subordinato e non garantito agli azionisti di GVS in misura tale da evitare la violazione del covenant a fine 2022, aveva messo le ali al titolo sul finire del 2022. Basti pensare che in due sole sedute le quotazioni avevano guadagnato oltre il 21%. Solo un’altra volta nella storia del titolo si era verificato un evento simile. Nell’altra occasione, però, si poteva pensare a una fisiologica reazione dopo che il titolo in una sola seduta aveva perso circa il 40%.
Per le statistiche, GVS è stato il terzo peggior titolo del 2022 di Piazza Affari dopo Banca MPS e Saipem.
L’entusiasmo sul titolo GVS è già svanito? Le indicazioni dell’analisi grafica
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Il titolo GVS (MIL:GVS) ha chiuso la seduta del 3 gennaio a quota 4,142 euro, in ribasso dello 0,34% rispetto alla seduta precedente.
Dopo la seduta del 27 dicembre al termine della quale il titolo ha guadagnato oltre l’11%, le quotazioni si sono mosse all’interno di un trading range individuato dal massimo e dal minimo di quella seduta: 3,982 euro – 4,5 euro. Solo la rottura di uno di questi due livelli in chiusura di seduta potrebbe offrire l’occasione per l’inizio di una nuova fase direzionale.
La valutazione del titolo
Qualunque sia l’indicatore utilizzato, fatta eccezione per il rapporto prezzo su utili, il titolo risulta essere sopravvalutato. Ad esempio, il valore dell’azienda in proporzione al fatturato della società, valutato a 2,0 volte le vendite societarie, è relativamente elevato. Un livello che, insieme a quello medio del settore di riferimento pari a 1,2, è elevato in assoluto. Il rapporto tra prezzo e utili, invece, presenta una sottovalutazione del 35% circa.
Anche il dividendo non rappresenta un incentivo per l’acquisto del titolo. La società, infatti, non è molto generosa. Nel 2022, ad esempio, non è stato distribuito. Per gli anni a venire, invece, le attese sono per un rendimento inferiore all’1%.
Secondo quanto riportato sulle riviste specializzate, l’ultima raccomandazione degli analisti pubblicata su GVS risale al dicembre 2021. Pertanto è poco realistica.