Le vedove che presentano un nuovo ISEE entro 2 mesi ottengono questi assegni INPS ed eventuali arretrati

ISEE

Generalmente le famiglie più bisognose da un punto di vista economico sono quelle in cui solo un membro lavora. I nuclei monoreddito sono infatti più esposti al rischio di povertà rispetto a quelli in cui si può contare su più entrate fisse. Le condizioni finanziarie di una famiglia potrebbero infatti ricevere un duro colpo dal decesso del membro che ha un impiego.

Allo stesso modo potrebbero nascere profondi disagi economici se venisse a mancare il titolare di una pensione. Non è un caso che l’INPS arrivi ad accreditare 655 euro in più sulle pensioni di reversibilità se sussistono specifici requisiti di reddito. Sono proprio i contribuenti che rientrano in fasce reddituali basse a fruire maggiormente delle misure assistenziali dello Stato.

Anche alle donne con pochi anni di contributi spetta infatti una pensione minima di oltre 500 euro se non si oltrepassano specifiche soglie reddituali. Per valutare lo stato di necessità economica in cui versa il contribuente si valutano quindi i parametri relativi al reddito familiare. Si tiene conto inoltre dell’eventuale possesso di beni immobili e delle retribuzioni da lavoro o assegni pensionistici.

Oltre ai trattamenti pensionistici vi sono anche alcune prestazioni finalizzate a sostenere le sorti finanziarie dei cittadini più vulnerabili. Ad esempio non perdono alcuni sussidi le vedove che presentano un nuovo ISEE con l’aggiornamento dei dati reddituali. Potrebbe infatti succedere che il coniuge titolare di stipendio o pensione deceda prima che il coniuge sia in età pensionabile.

In tali casi il Governo scende in campo con aiuti concreti che consentono al coniuge superstite e agli altri familiari di provvedere al sostentamento. Ciò accade ad esempio anche quando muore il titolare della pensione di cittadinanza. In tali circostanze l’INPS concede alcuni ammortizzatori economici al resto dei componenti del nucleo familiare.

Le vedove che presentano un nuovo ISEE entro 2 mesi ottengono questi assegni INPS ed eventuali arretrati

Come detto, alla morte del percettore del beneficio l’INPS infatti non nega la fruizione degli ammortizzatori economici agli altri membri della famiglia. Il che significa che anche il coniuge superstite ed eventuali figli a carico possono continuare a ricevere l’accredito della prestazione. Pur tuttavia occorre sottolineare che la pensione di cittadinanza non è reversibile ai superstiti perché non coincide con un trattamento previdenziale. Ciò spiega perché risulti necessario valutare l’indicatore della situazione reddituale.

L’erogazione della pensione di cittadinanza ha luogo solo se dalla dichiarazione ISEE risultano redditi inferiori a soglie prefissate. Ne consegue che entro 2 mesi dal decesso di un membro del nucleo beneficiario della prestazione bisogna presentare un nuovo ISEE. Secondo quanto stabilisce l’articolo 3 del Decreto legislativo 4/2019 è necessario comunicare l’aggiornamento delle informazioni reddituali per ridefinire gli importi spettanti.

Inoltre la presentazione della dichiarazione sostitutiva unica (DSU) aggiornata consente anche di recuperare gli eventuali assegni arretrati. Ciò perché in attesa dell’aggiornamento relativo alla variazione dei dati l’INPS sospende il pagamento della pensione di cittadinanza. Solo dopo la verifica del possesso dei requisiti l’Ente provvederà nuovamente all’erogazione del beneficio e degli arretrati maturati.

Approfondimento

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