Erano tessere con la banda magnetica che contenevano telefonate prepagate e venivano utilizzate nei telefoni pubblici appositamente dotati di lettore. Sono state emesse con stampe differenziate e dopo l’avvento dei cellulari, una volta andate in disuso, sono diventate cimeli da collezione. Gli appassionati hanno una vera mania.
Le prime schede telefoniche era dette turistiche perché raffiguravano bellezze architettoniche di ogni Regione italiana. Una delle più rare per esempio raffigura la Torre di Pisa, valutata 2 milioni di vecchie lire, ora vale 3.000 euro. Fu una delle schede telefoniche che diede vita alla mania del collezionismo. L’interesse commerciale divenne forte e minore era la tiratura di una scheda e maggiore era il fermento nella ricerca e nell’acquisto.
Per i collezionisti le schede telefoniche sono di 4 tipi. Quelle ordinarie sono comuni e hanno ampia tiratura. Quelle pubblicitarie avevano scopo promozionale e la tiratura dipendeva dall’importanza del contratto commerciale che accompagnavano. Quelle tematiche erano dedicate a materie specifiche e quelle speciali venivano emesse per i grandi eventi. Nel 1994 il catalogo pubblicato periodicamente da Telecom ha reso più facile il lavoro dei collezionisti. Il servizio è durato fino al 2009, le schede sono state emesse fino al 2018.
Collezioni incredibili
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Le vecchie schede telefoniche non sono inutili ma devono essere in perfette condizioni per essere vendute a prezzi alti. Non basta la raffigurazione, devono essere intatte, cioè il talloncino staccabile deve essere integro e non devono esserci abrasioni. Anche una piccola riga potrebbe far crollare drasticamente il suo valore.
Su eBay una Carta Infinita Sip usata considerata rara è in vendita a 800 euro. Perché? Il motivo sta nel fatto che potrebbe andare a comporre una collezione più complessa arricchendola o completandola. Le collezioni complete hanno un valore ancora maggiore rispetto alle carte singole. Quindi bisogna avere molta pazienza e vedere questa passione anche come un investimento articolato.
Esistono delle carte che hanno un valore di 10 mila euro e le collezioni che le contengono possono arrivare a prezzi davvero esorbitanti. Le schede prodotte dalla Sida tra il 1977 e il 1981 se in ottime condizioni possono sfiorare prezzi importanti.
Le vecchie schede telefoniche non sono inutili, il giro d’affari cresce
Sono tante le schede a cui dovremmo dare un’occhiata speciale. Quelle Urmet bianche e rosse della metà degli anni ottanta, oppure quelle omaggio dell’Alitalia o della Lufthansa. Quelle della serie Labirinto e quelle con le opere di Michelangelo. Possono valere tutte sui 1.000 euro o poco di più. Ma contenute in una collezione possono raggiungere cifre record se vendute nel posto giusto.
A proposito, dove si rivendono le carte telefoniche se ne abbiamo in casa una importante e vogliamo monetizzare? Esistono diversi canali sicuri. Ci sono delle fiere appositamente organizzate dai collezionisti, i calendari si trovano si internet. Ci sono i convegni dei numismatici e dei filatelici che trattano questi prodotti. E poi ci sono i siti come eBay su internet che sono un ottimo punto di riferimento. Al giorno d’oggi la maniera migliore per creare collezioni di valore è quello di frequentare diversi gruppi social che vendono o acquistano le schede telefoniche. Le occasioni sono sempre dietro l’angolo.