Era uno degli incubi di chi abitava le case di città negli anni ’70. Quando si rompeva erano davvero guai e la riparazione poteva costare un occhio della testa. Parliamo della mitica tapparella della finestra. Un tempo rigorosamente di legno, pesava quintali. Quando si rompeva la corda o la molla interna, apriti cielo. Poi sono arrivate quelle in plastica, molto più leggere e manovrabili. E, le corde in juta sono state sostituite da quelle in materiale plastico. Ma chi sulle proprie finestre ha le classiche tapparelle o veneziane, di qualsiasi materiale, a meno che non siano elettriche, si ritrova col problema della pulizia. Le usiamo continuamente ma le laviamo meno di altre superfici queste parti di casa che si riempiono di milioni di microbi e batteri.
Una superficie sempre a contatto con polvere e microbi
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La cinghia o corda della tapparella, essendo maneggiata spesso, è soggetta ad uno sporco invisibile ma costante. Polvere e batteri vi si depositano sopra in continuazione. Soprattutto quando teniamo le finestre aperte. Attenzione che poi gli stessi batteri contenuti passano sulle nostre mani, che, a loro volta, li trasmettono poi ad altri oggetti o cibi. E pensiamo a quando siamo in albergo e, comunque ospiti di strutture esterne. Vero è che, adesso, grazie alle normative di igiene che tutti conosciamo, ogni superficie viene igienizzata e sterilizzata.
Le usiamo continuamente ma le laviamo meno di altre superfici queste parti di casa che si riempiono di milioni di microbi e batteri
Vediamo quindi come una semplice soluzione, da ripetere abitualmente durante le nostre faccende domestiche possa aiutarci in tal senso.
Prepariamo una soluzione di:
- acqua;
- aceto;
- qualche goccia di limone.
Dopo aver inumidito un panno in microfibra, passiamolo sulla nostra corda. Ripetiamo l’operazione anche due o tre volte se necessario, a seconda dello sporco che vediamo sul panno. L’azione disinfettante e sgrassante dell’aceto e del limone combinati insieme, andrà a garantire una corretta igienizzazione della nostra corda. Ricordiamoci poi di sostituire il panno, senza lasciarlo in giro per casa, ma lavandolo a sua volta. Secondo una recente indagine neozelandese, infatti, spugne e panni di casa sarebbero tra le superfici maggiormente piene di germi.
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