Il 2022 è stato un anno a due facce per De Longhi, le uniche azioni che hanno chiuso con un rialzo superiore al 3% l’ultima seduta di Borsa aperta. Dopo un primo trimestre con ricavi record, la società ha approvato l’esercizio 2022 che ha visto ricavi in calo del 2% a quota 3,16 miliardi di euro. L’utile netto, invece, si è attestato a 177,4 milioni di euro, pari al 5,6% dei ricavi, in contrazione rispetto al 9,7% del 2021. In attesa dei dati del primo trimestre del 2023 cosa potrebbe accadere sul titolo?
I punti di forza e di debolezza del titolo
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Globalmente le azioni De Longhi presentano più punti di forza che di debolezza.
Secondo l’analisi basata sui multipli di mercato quasi tutti gli indicatori esprimono una certa sopravvalutazione per il titolo. Di particolare interesse, invece, è il rapporto tra capitalizzazione e fatturato. Per De Longhi, infatti, è relativamente basso rispetto ad altre società del settore.
Negli ultimi quattro mesi, poi, gli analisti che seguono il titolo hanno ampiamente rivisto al rialzo il prezzo obiettivo medio e il consenso. Allo stato attuale il consenso medio è accumulare con un prezzo obiettivo medio che esprime una sottovalutazione di circa il 15%.
Infine, ricordiamo che un importante punto di forza di De Longhi è la sua situazione finanziaria particolarmente solida.
Purtroppo, secondo le previsioni di Standard & Poor’s, le prospettive di crescita sul fatturato dell’azienda nei prossimi anni sono molto basse.
Per concludere una parola sul dividendo di 0,48 € che verrà distribuito il 22 maggio. Il rendimento previsto, alla chiusura del 28 aprile, è superiore al 2%.
Le uniche azioni che hanno chiuso con un rialzo superiore al 3% l’ultima seduta di Borsa aperta: le indicazioni dell’analisi grafica
Il titolo De Longhi (MIL:DLG) ha chiuso la seduta del 28 aprile a quota 21,06 €, in rialzo del 3,54% rispetto alla seduta precedente.
Dopo alcune sedute di attesa in prossimità di area 20 €, le quotazioni hanno inanellato 2 sedute consecutive al rialzo come non se ne vedevano da un po’. Allo stato attuale, quindi, le quotazioni sono dirette verso l’obiettivo più probabile in area 21,45 €. Questa area di prezzo già in passato aveva frenato l’ascesa delle quotazioni. Quanto accadrà in prossimità di questo livello, quindi, potrebbe essere decisivo per le sorti di breve/medio periodo. A seguire, poi, gli altri potenziali obiettivi sono quelli indicati in figura.
I ribassisti potrebbero prendere il controllo della tendenza in corso nel caso di chiusure giornaliere inferiori a 20,44 €.
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