Le ultimissime notizie sulla prossima sicura riforma delle pensioni. Una premessa è necessaria. Quelle che state per leggere sono le ultime notizie. Ma vanno prese con il beneficio d’inventario. Questo perché il confronto tra Governo e parti sociali sulla riforma delle pensioni è ancora al di là dal ricominciare. E la riforma è ancora tutta da scrivere.
Detto questo, sul tavolo del Governo c’è un’ipotesi. Pensione anticipata a 62 anni, senza i 38 di contributi previsti da Quota 100. Ma con penalizzazione sull’assegno. Una bomba? Sì e no. Per adesso è solo un’ipotesi. Con i suoi vantaggi e svantaggi. Si andrà prima in pensione. Ma prendendo meno per non gravare troppo sulle già disastrate casse statali. In ogni caso il confronto tra Governo e parti sociali riprenderà a settembre. Dopo le ferie. Che, diciamocelo sinceramente, quest’anno non dovevano neanche essere paventate, né dal governo, né dai sindacati. Figuriamoci il farle davvero. Ma in Italia funziona così. Male, evidentemente. Ma ancora troppo bene per molti, sennò non si spiegherebbe l’assenza di una qualunque forma di protesta. Probabilmente (sicuramente?) il lavoro in nero consente ancora a molti di sopravvivere.
Le ultimissime notizie sulla prossima sicura riforma delle pensioni
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Per adesso sono fissati due incontri. 8 e 16 settembre. Il primo sugli interventi da inserire nella Legge di Bilancio 2021, che deve essere presentata entro metà ottobre. Curiosamente nello stesso giorno di quando scade il limite per presentare i progetti per il Recovery Fund. Il secondo sulla riforma vera e propria. Riforma che dovrà rendere più equo e flessibile il sistema delle pensioni. Auguri a tutti i coinvolti. Visto anche che la riforma previdenziale è una delle richieste obbligatorie che la Commissione Europea vuole vedere delineata nel documento che gli andrà presentato a metà ottobre.
E’ qui che sembra vedrà la luce l’ipotesi prima riportata. Che avrebbero partorito i tecnici del Ministero del Lavoro. Uscita anticipata a 62 anni, dunque. Ma con quale riduzione dell’assegno pensionistico? Dipende. Sembra che il taglio possa dipendere dagli anni di anticipo rispetto all’età per la pensione di vecchiaia. Si valuta un 3% per ogni anno. Il che porterebbe il taglio massimo al 15% rispetto all’assegno pieno che si matura a 67 anni (67-62=5). Ah, ed ancora non si sa quale sarà la contribuzione minima di età richiesta. ma pare certo che sarà meno dei 38 anni di Quota 100.
Altre proposte?
Pare sia sul tavolo ancora quella dei 41 anni di contributi. La strada contraria, quindi. Una nuova forma di pensione anticipata. Basata però sul requisito contributivo. Abbassandolo rispetto a quello previsto fino ad ora per la pensione anticipata. Prima degli incontri delineati sopra, però, il sistema previdenziale affronterà altre sfide. Tipo le proroghe ad APE Social e Opzione Donna, che dovranno essere inserite in manovra. Quota 100, come sappiamo da tempo, andrà a morire da sola nel 2021.