I vertici del Governo cinese si stanno trovando di fronte a nuove sfide, non solo internazionali. Dall’inizio della pandemia hanno deciso di intraprendere misure drastiche per limitare le periodiche ondate di ritorno del Covid. Una strategia che, sebbene draconiana, non ha impedito al virus di ripresentarsi. Non solo, ma la stessa strategia sta pesando attualmente sull’intera economia del gigante asiatico. Stando ai dati resi noti in queste ore, il prodotto interno lordo della Nazione nel secondo trimestre non è andato oltre un +0,4% su base annua.
Un risultato che è inferiore a quel +1% auspicato dagli analisti. Sebbene si tratti di un dato allarmante, non è l’unica emergenza che deve Pechino deve affrontare nell’immediato. Infatti in 22 città gli acquirenti di case hanno iniziato un boicottaggio del pagamento dei mutui degli immobili ancora in costruzione. Questo perché da un lato i prezzi delle case stanno drasticamente scendendo e, dall’altro, i gruppi immobiliari stanno registrando dei ritardi nella chiusura dei cantieri. Alla base di quest’ultima ragione c’è il fatto che da qualche tempo il Governo di Pechino ha impedito alle società immobiliari fortemente indebitate, di chiedere ulteriori prestiti agli istituti finanziari. Da qui il rallentamento dei lavori e le conseguenti proteste degli acquirenti, proteste che in qualche caso si sono trasformate in vere e proprie manifestazioni.
Le tante facce di una crisi silenziosa dell’economia cinese che potrebbe ridisegnare gli obiettivi di Pechino
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La paura è la possibile nascita di una crisi immobiliare e, parallelamente, anche di un acuirsi dei crediti deteriorati presenti nel settore bancario. Si parla infatti di un possibile buco complessivo che supererebbe gli 80 miliardi di dollari. Il crollo del mercato immobiliare è solo una parte del problema più ampio. Le tante facce di una crisi silenziosa dell’economia cinese, però, sembrerebbero avere radici più profonde. Stando ai dati della banca centrale cinese, il debito delle famiglie registra un trend in aumento, parallelamente ad un taglio della capacità di spesa.
In altre parole le varie misure di stimolo finora adottate per favorire i consumi non sembra stiano dando i frutti sperati. Non solo, oltre a questo il quadro internazionale sta peggiorando la situazione. Infatti la classe media cinese si trova a gestire gli effetti economici delle limitazioni dettate dal Covid ma anche la ripresa dell’inflazione e gli effetti della guerra russo-ucraina.
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