Le sorti del petrolio potrebbero ancora una volta dipendere dagli sviluppi del Covid

Le sorti del petrolio potrebbero ancora una volta dipendere dagli sviluppi del Covid

Tutti ricordiamo quando il petrolio nel primo semestre del 2020 raggiunse valutazioni negative a seguito dello scoppio della pandemia. Nel 2023 le sorti del petrolio potrebbero ancora una volta dipendere dagli sviluppi del Covid. La situazione in Cina, e non solo, infatti, sta evolvendo in modo preoccupante. Soprattutto perché non sembrano esserci metodi efficaci nel contenimento della diffusione del virus e, soprattutto, delle sue varianti.

Cosa è cambiato dalla primavera del 2020 a oggi nella guerra al Covid?

Lo scoppio improvviso della pandemia da coronavirus colse il mondo impreparato. Tanto che si resero necessari lunghissimi lockdown con un impatto devastante su tutte le economie mondiali.

A pagare il prezzo maggiore fu probabilmente il petrolio che da area 50 dollari passo repentinamente a valutazioni negative. Dai quei minimi, poi, è iniziata la ripresa che, con lo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina, ha portato nuovamente le quotazioni oltre quota 120 dollari.

Adesso il controllo della situazione sanitaria dovrebbe essere migliore con anche nuove cure che dovrebbero limitare l’infezione da Covid. Eppure l’aumento dei casi in Cina preoccupa e l’evoluzione della pandemia nel colosso asiatico potrebbe avere un impatto in tutto il mondo.

La Cina ha dichiarato che dall’8 gennaio smetterà di richiedere la quarantena ai viaggiatori in entrata, un passo importante verso l’allentamento delle severe restrizioni alle frontiere. Tuttavia, gli ospedali cinesi sono stati sottoposti a forti pressioni a causa dell’aumento delle infezioni da COVID.

Cosa potrebbe accadere? In attesa di assistere agli sviluppi, diamo un’occhiata alle indicazioni dell’analisi grafica.

Le sorti del petrolio potrebbero ancora una volta dipendere dagli sviluppi del Covid. Cosa dice l’analisi grafica?

Il petrolio ha chiuso la seduta del 30 dicembre a quota 80,26 dollari, in rialzo del 2,37% rispetto alla seduta precedente. La settimana si è chiusa con un rialzo dello 0,88% rispetto alla chiusura settimanale precedente.

Le indicazioni dell’analisi grafica sul  time frame giornaliero

Si conferma l'incrocio rialzista delle medie per il breve periodo

Si conferma l’incrocio rialzista delle medie per il breve periodo – proiezionidiborsa.it

L’impostazione di breve rimane saldamente rialzista. Tuttavia gli operatori di mercato fanno notare che nel corso delle festività i volumi sono sottili e i movimenti vanno presi con molta cautela.

Allo stato attuale nel breve periodo non si vedono pericoli all’orizzonte.

Le indicazioni dell’analisi grafica sul  time frame settimanale

Sul time frame settimanale si conferma la tendenza ribassista di medio/lungo termine

Sul time frame settimanale si conferma la tendenza ribassista di medio/lungo termine – proiezionidiborsa.it

Nel medio/lungo periodo l’impostazione delle medie è ancora ribassista e non devo trarre le ultime due settimane al rialzo. Come si vede, infatti, sono state di inside rispetto a quella di inizio dicembre e solo la rottura degli estremi di questa barra potrebbe dare direzionalità al prezzo del petrolio. I livelli in questione passano per area 82,91 dollari e 70,27 dollari.

Le indicazioni dell’analisi grafica sul  time frame mensile

Il mese di dicembre si è chiuso con un incrocio ribassista delle medie

Il mese di dicembre si è chiuso con un incrocio ribassista delle medie – proiezionidiborsa.it

Nonostante il recupero dai minimi mensili a dicembre abbiamo assistito a un incrocio ribassista che se confermato potrebbe spingere le quotazioni verso area 50 dollari. Un indizio in tal senso si avrebbe con una chiusura mensile inferiore a 77,64 dollari.

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