Le scadenze degli atti impositivi dell’Agenzia delle Entrate e il problema delle proroghe emergenziali. Può darsi che il contribuente possa spuntarci dei vantaggi?

Fisco

Entro il 31 dicembre 2020, l’Agenzia delle Entrate dovrebbe emettere degli atti in scadenza. Si tratta, in particolare, di atti di accertamento, di contestazione, sanzionatori, di recupero dei crediti d’imposta, di liquidazione e di rettifica e liquidazione. Essi, una volta emessi, dovrebbero poter essere tutti notificati entro e non oltre il 31 dicembre 2021, per via dell’emergenza Covid. Certo, da una parte, in vista delle proroghe, i tempi di notifica si sono dilatati, su autorizzazione del Decreto Rilancio.

Tuttavia, di contro, si tratta anche di migliaia e migliaia di atti arretrati da emettere e la cui notifica va gestita con modalità diverse. A fronte di ciò, l’interesse vvolge sul seguente aspetto: le scadenze degli atti impositivi dell’Agenzia delle Entrate e il problema delle proroghe emergenziali. Può darsi che il contribuente possa spuntarci dei vantaggi?

Questa è la riflessione di fondo da operare. Infatti, qualora l’emissione dei suddetti atti non dovesse avvenire entro il 31 dicembre di quest’anno, ne scaturirebbe la nullità dell’accertamento o della sanzione a valle. Ma vediamo, più nel dettaglio, quale procedura dovrebbe seguire l’Agenzia delle Entrate.

Attività dell’Agenzia delle Entrate

Rispetto all’interrogativo postoci, ossia: “le scadenze degli atti impositivi dell’Agenzia delle Entrate e il problema delle proroghe emergenziali. Può darsi che il contribuente possa spuntarci dei vantaggi? Vediamo come sta operando il Fisco. Ebbene, si attende ancora il provvedimento con cui devono essere stabilite le modalità di controllo sulla data di emissione degli atti impositivi, in scadenza per il 31 dicembre 2020. E, si consideri, che mancano meno di 20 giorni alla fine dell’anno.

Senonché, l’ente deve ancora pronunciarsi su come gestirà lo sdoppiamento emissione/notifica, in linea con quanto disposto dalla norma autorizzatrice. Si tratta del decreto Rilancio che ha, appunto, autorizzato la notifica più lunga, in virtù dell’emergenza sanitaria.

Alla stregua di esso, l’emissione degli atti verrà comprovata dalla data di elaborazione risultante dai sistemi informatici e gestionali del Fisco. Tuttavia, ha anche imposto all’Agenzia di individuare e comunicare le modalità di applicazione di queste disposizioni. Infatti, gli atti emessi entro il 31 dicembre andranno, poi, notificati in base ad una programmazione. Programmazione, però, non ancora resa nota.

Sicché, in definitiva, resta ancora il dubbio sulle modalità di emissione di questi atti e sulla gestione di tutta la fase annuale di notifica.

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