A quanto ammonterà il prezzo del petrolio nel 2024? Cerchiamo di capirne di più grazie all’analisi di Goldman Sachs, una delle più grandi banche d’affari mondiali.
Nei prossimi due giorni la Banca Centrale Americana e la Banca Centrale Europea si riuniranno per decidere sui tassi d’interesse. Nel corso del 2023 questi ultimi sono stati alzati più volte. A partire dal prossimo anno si comincia a scontare la possibilità di un taglio dei tassi nel secondo semestre. In questo scenario, qual è la situazione di una materia prima come il petrolio?
Nel 2023 il cosiddetto oro nero ha segnato un massimo a 94,25 dollari e un minimo a 61,30 dollari. In questo momento il suo costo si attesta in area 71 dollari. Cosa succederà invece nel 2024? Leggiamo le previsioni della nota banca d’affari Goldman Sachs.
Le prospettive sui prezzi del petrolio nel 2024 per Goldman Sachs
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Quest’estate Goldman Sachs ha rivisto al rialzo le prospettive sui prezzi del petrolio nell’anno che verrà. I motivi che li hanno spinti a rivedere le precedenti previsioni sono probabilmente dovuti anche al fatto che, a luglio 2023, la domanda globale di petrolio ha raggiunto il massimo storico, cioè ben 102,8 milioni di barili al giorno.
Secondo le più recenti previsioni, nel secondo trimestre del 2024 i prezzi potrebbero salire a 93 dollari a barile. Il prezzo attuale si attesta attorno ai 71 dollari.
Il ruolo dell’Arabia Saudita nell’aumento del costo dell’oro nero
Un importante ruolo è stato giocato dall’Arabia Saudita. Infatti, quest’ultima ha tagliato l’offerta di petrolio di ben 1 milione di barili. Questo fattore potrebbe essere stato tra quelli determinanti per l’aumento dei prezzi del petrolio stimato per il 2024.
Come sempre, lo scenario geopolitico gioca una grande importanza per i movimenti dei prezzi di mercato e in questo caso non è andata diversamente. Non resta, quindi, che aspettare l’anno che verrà per capire se l’analisi degli esperti di Goldman Sachs si rivelerà giusta o se, invece, il prezzo del petrolio si stabilizzerà o addirittura diminuirà, sebbene lo scenario attuale sembri al momento suggerire tutt’altro.
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