Dopo che le banche hanno tirato la volata al Ftse Mib in questo inizio 2023, da qualche seduta a questa parte stanno tirando i remi in barca, Non è un caso che alla chiusura del 17 gennaio negli ultimi 10 posti dei 40 titoli a maggiore capitalizzazione ci fossero ben 7 istituti bancari. Non deve sorprendere, quindi, quello bancario è stato uno dei peggiori settori del Ftse Mib. Gli ultimi tre posti della classifica, poi, sono stati occupati da BPER Banca, Intesa Sanpaolo e Unicredit. Quale potrebbero essere le prospettive per le 3 peggiori azioni del settore bancario?
Il titolo BPER Banca
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Il titolo BPER Banca (MIL:BPE) ha chiuso la seduta del 17 gennaio a quota 2,18 euro, in ribasso dell’1,54% rispetto alla seduta precedente.
BPER Banca è stato il peggiore titolo del settore bancario. L’aspetto che non bisogna trascurare, poi, è che il ribasso è stato accompagnato da un aumento di circa il 75% rispetto alla media dei cinque giorni precedenti.
Nonostante tutto, però, le medie sono ancora saldamente impostate al rialzo. Inoltre, le quotazioni si sono mantenute sopra il supporto offerto dalla media di lungo periodo (linea blu). La sua rottura potrebbe provocare un indebolimento ulteriore del titolo.
Per gli analisti il prezzo obiettivo medio a un anno esprime una sottovalutazione di oltre il 20%. Tuttavia, la dispersione del campione è molto elevata e pari a circa il 20% indebolendo l’indicazione che arriva dal valore medio.
Il titolo Intesa Sanpaolo
Il titolo Intesa Sanpaolo (MIL:ISP) ha chiuso la seduta del 2 gennaio a 2,123 euro, in rialzo del 2,17% rispetto alla seduta precedente
Le medie sono ancora incrociate al rialzo, ma la rottura del supporto offerto dalla media di lungo potrebbe preludere a una fase di debolezza. Un chiaro segnale di inversione, invece, si avrebbe con una chiusura giornaliera inferiore a 2,2 euro. In questo caso non potrebbero essere esclusi ritorni in area 2 euro, prima, e 1,85 euro, poi.
Volumi in aumento del 30% rispetto alla media dei cinque giorni precedenti.
Per gli analisti il prezzo obiettivo medio a un anno esprime una sottovalutazione di oltre il 20%.
Il titolo Unicredit
Il titolo Unicredit (MIL:UCG) ha chiuso la seduta del 17 gennaio in ribasso dello 0,88% rispetto alla seduta precedente, a quota 14,658 euro.
Le medie sono ancora saldamente impostate al rialzo. Inoltre, le quotazioni si sono mantenute sopra il supporto offerto dalla media di lungo periodo (linea blu). La sua rottura potrebbe provocare un indebolimento ulteriore del titolo. È interessante notare che questo ribasso è stato accompagnato da una diminuzione dei volumi.
Per gli analisti il prezzo obiettivo medio a un anno esprime una sottovalutazione di circa il 15%.
In conclusione possiamo dire che le prospettive per le 3 peggiori azioni del settore bancario non sono ancora negative, ma bisogna alzare il livello di attenzione.
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