Ripreso il 28 luglio il confronto del Governo con le parti sociali per la ristrutturazione del sistema previdenziale. Purtroppo, la tensione è alta e le proposte presentate sulla nuova riforma pensione non piacciono ai lavoratori perché contengono tagli inaspettati. Infatti, la situazione sembra in fase di stallo, anche dopo l’ingresso di Elsa Fornero nel comitato tecnico. Nel frattempo, sono state presentate varie ipotesi analizzate anche nella relazione annuale INPS.
Le proposte presentate sulla nuova riforma pensione non piacciono ai lavoratori perché contengono tagli inaspettati
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Le nuove proposte contengono anche la pensione anticipata con 41 anni di contributi per tutti, ma già in parte bocciata perché troppo onerosa. Poi, la successiva proposta è la pensione anticipata ma con l’opzione contributiva. Questa ultima formula permette di ritirarsi prima dal lavoro e non è onerosa per le casse dello Stato.
Però, allo studio ci sono anche altre forme pensionistiche, una di queste è la Quota 102. In effetti, questa misura rispecchia la Quota 100 ma prevede un requisito anagrafico maggiorato di due anni. Infatti, il requisito passa da 62 anni a 64 anni di età e 38 anni di contributi. Infine, tra le proposte presentate, anche la proroga dell’APE Sociale con l’ingresso di nuove categorie di lavoratori. Ricordiamo che l’APE Sociale permette l’accesso con 63 anni di età e 30/36 anni di contributi in base alla categoria di tutela.
Alcuni nodi da sciogliere
Il nodo più grande del sistema previdenziale sulla riforma pensione è quello dei giovani. Infatti, in linea generale i lavoratori hanno carriere discontinue e precarie. Questo comporta il rischio di non riuscire a maturare l’anzianità contributiva richiesta per accedere alla pensione. I sindacati per risolvere questo problema chiedono il superamento del meccanismo dell’aspettativa di vita. Inoltre, chiedono anche:
- riconoscimento dei lavori gravosi;
- rilancio della previdenza complementare;
- riconoscimento del lavoro di cura svolto principalmente dalle donne;
- tutela del lavoro discontinuo;
- tutela del lavoro a basso reddito dei lavoratori più giovani;
- ripristino della rivalutazione della pensione;
- proroga dell’Opzione donna;
- ampliamento e incremento della quattordicesima mensilità.
Queste sono alcune delle proposte presentate per la nuova riforma pensioni, al momento non c’è ancora nulla di certo.