Al termine di una settimana tutto sommato positiva per il Ftse Mib, Reply è stato uno dei titoli azionari che hanno fatto peggio. Ecco, quindi, le previsioni per uno dei peggiori titoli azionari della settimana.
Le previsioni per uno dei peggiori titoli azionari della settimana: le azioni Reply sotto la lente dell’analisi grafica
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Il titolo azionario Reply (MIL:REY) ha chiuso la seduta del 10 febbraio a quota 120,1 euro, in ribasso del 3,53% rispetto alla seduta precedente.
Come si vede dal grafico, la tendenza di medio/lungo periodo è impostata al rialzo. Dopo quattro settimane consecutive al rialzo (come non se ne vedevano dall’agosto 2021), però, c‘è stata un’importante discesa che, almeno per il momento, non sembra avere scalfito la tendenza rialzista in corso.
Da questo punto di vista un livello chiave fondamentale è quello che passa per area 116,2 €. Una chiusura settimanale inferiore a questo livello potrebbe sancire la definitiva inversione ribassista.
Al rialzo, invece, il livello chiave passa per area 133,6 €. Oltre questa resistenza, infatti, le quotazioni potrebbero dirigersi verso area 162 €, prima, e area 190 €, poi.
La valutazione del titolo attraverso l’analisi fondamentale
La valutazione di Reply è controversa, il risultato che si ottiene, infatti, dipende dall’indicatore utilizzato. Ad esempio, il rapporto prezzo su utili (PE) vale 28,8x che va confrontato con la media del settore di riferimento pari a 45,5x. Parliamo, quindi, di una sottovalutazione di circa il 40%. Lo scenario cambia completamente se si considera il rapporto prezzo su fatturato. Questo indicatore, infatti, non solo è superiore alla media di quello dei competitors, ma è elevato in assoluto essendo pari a 2,7x. In questo caso la sopravvalutazione stimata è superiore al 50%. Questo livello di sopravvalutazione è confermato dal fair value calcolato con il metodo del discounted cash flow. In questo caso, infatti, stiamo parlando di una sopravvalutazione di oltre l’80%.
Di diverso tenore sono le raccomandazioni degli analisti, riportate su riviste specializzate, che hanno un prezzo obiettivo medio che esprime una sottovalutazione di circa il 10% rispetto alle quotazioni attuali. È interessante notare che la dispersione tra le diverse raccomandazioni è molto piccola, pari a circa il 9%, a indicare una convergenza di visione tra i diversi analisti.
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