In genere l’INPS versa i soldi ad un pensionato o ad un contribuente in base al metodo di pagamento che lo stesso utente ha deciso di inserire in una domanda piuttosto che in una richiesta. In genere i pagamenti avvengono direttamente sull’IBAN del conto corrente o del libretto che il diretto interessato ha inviato con le istanze.
Questo vale per le pensioni, per la NASPI e perfino per l’Assegno Unico e Universale sui figli a carico. Ma a volte capita che l’INPS adotti lo strumento del bonifico domiciliato. E capita spesso che con questo metodo, il diretto interessato incontri delle difficoltà agli uffici postali dove il bonifico dell’INPS arriva.
Le Poste non ti vogliono dare i soldi, ecco perché
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Un problema sul conto corrente. oppure un soggetto privo di conti o carte con IBAN. Sono i motivi che più spesso portano l’INPS a mandare soldi ad un contribuente, con il bonifico domiciliato e non con il bonifico diretto sui conti. Questo può avvenire però solo se i soldi dell’operazione sono inferiori a 1.000 euro. Altrimenti il bonifico diretto è l’unica via ammessa. Tornando al bonifico domiciliato, le procedure per ricevere questi soldi sono particolari. E spesso causano un problema che potrebbe diventare insormontabile per chi non sa come ovviare.
Il bonifico domiciliato non è altro che un metodo con cui l’INPS (o altro ente pubblico o privato che sia), manda dei soldi ad un contribuente direttamente alle Poste per il prelievo diretto allo sportello. In pratica i soldi arrivano all’INPS ed attendono che il contribuente si presenti agli sportelli per il recupero. Che deve avvenire seguendo una procedura.
Come farsi pagare
Le Poste non ti vogliono dare i soldi, ecco cosa fare. Innanzi tutto serve che al contribuente arrivi una lettera che segnala che il bonifico è prelevabile. Con questa lettera l’interessato deve andare alle Poste, presentare carta di identità e codice fiscale e completare il prelievo. Ma se la lettera non arriva o viene smarrita. In questo caso, nonostante bonifici dall’INPS ai contribuenti, le Poste negano il pagamento.
La lettera è fondamentale. Senza lettera il bonifico tornerà indietro all’Istituto in attesa che venga predisposto un nuovo pagamento. In genere un bonifico domiciliato scade entro la fine del mese successivo a quello dell’invio. Significa che un bonifico domiciliato con lettera smarrita solo dopo oltre 30 giorni torna all’INPS. E ne passeranno altri per il nuovo pagamento. Ritardi che il contribuente interessato deve ridurre andando direttamente alla sede dell’INPS a chiedere la ristampa della lettera. La via dell’invio tramite email dopo chiamata al Call Center INPS non è possibile. Infatti non è previsto l’invio della lettera in formato diverso da quello cartaceo.