Le persone non autosufficienti conoscono bene la fragilità dello Stato 

autosufficienza

Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una progressiva riduzione dei redditi e del potere d’acquisto degli italiani. Il trend potrebbe arrestarsi se l’economica riprenderà a creare ricchezza, gettito fiscale e posti di lavoro. Quello che certamente proseguirà è la tendenza ad una riduzione dell’importo medio delle pensioni. Il passaggio ad un metodo di calcolo puramente contributivo costringerà molte persone a continuare a lavorare anche in età avanzata. Oppure ad accontentarsi di un reddito notevolmente inferiore a quello lavorativo, proprio nel momento in cui le spese crescono considerevolmente. Con l’età, infatti, aumenta la probabilità di perdere la propria autosufficienza. Un rischio che si traduce in costi rilevanti, troppo spesso insostenibili con una pensione media. Una badante costa più di 1.000 euro al mese e le rette di una RSA media sono più che doppie.

Vendere l’abitazione per pagare la casa di riposo

In un recente articolo abbiamo visto che lo Stato interviene  solo per persone in stato di profonda difficoltà. Molti anziani sono costretti a vendere o affittare la propria casa. Oppure chiedere aiuto a figli e nipoti, che spesso, però, sono alle prese con impieghi precari e sottopagati. Gli anziani restano soli e disillusi perché le persone non autosufficienti conoscono bene la fragilità dello Stato, meglio di chiunque altro. Una situazione che sconforta tanti cittadini che, dopo una vita di lavoro, si trovano ad affrontare in solitudine la terza età.

Le soluzioni pubbliche

I dati ufficiali rivelano che circa un ultrasessantacinquenne su cinque versa in condizioni di non autosufficienza. Una percentuale destinata a crescere nel tempo a causa dell’aumento della vita media. Ad oggi l’intervento pubblico più importante è l’indennità di accompagnamento. L’INPS eroga questo sussidio a chi abbia un’inabilità riconosciuta del 100% e non sia in grado di deambulare autonomamente. L’indennità è pari a 515 euro mensili, un importo non sufficiente per sostenere i costi di una badante o una casa di riposo. A livello locale, i comuni talvolta garantiscono un servizio di assistenza domiciliare. Non però in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale.

Le persone non autosufficienti conoscono bene la fragilità dello Stato

Le difficoltà economiche del Paese, la disoccupazione dilagante e l’evasione fiscale diffusa, sono alla base dello scarso aiuto pubblico ai disabili. Spesso le conseguenze della crisi economica sono a carico delle persone più deboli che necessitano dell’aiuto degli altri. Ma le famiglie sono spesso alle prese con altri problemi economici e la sanità pubblica ha risorse limitate. Ecco perché le persone non autosufficienti conoscono bene la fragilità dello Stato che, spesso, non garantisce loro un sostegno adeguato. Proprio in quest’ottica sarebbe importante poter sottoscrivere dei piani previdenziali integrativi fin da giovani. La previdenza ed il welfare statali saranno, infatti, sempre più in difficoltà nel garantire una tutela per i cittadini più deboli.

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