Ogni pensionato guarda, ogni mese, al suo cedolino sperando di vederlo migliorare. Non è come giocare al Gratta e Vinci, ma tutti speriamo di veder crescere quell’accredito mensile, frutto del lavoro di una vita. Forse, è la volta buona.
Questo mese di marzo, infatti, si annuncia positivo per chi percepisce una pensione. L’assegno che troveremo accreditato dovrebbe essere più alto rispetto al passato. Le pensioni di marzo dovrebbero portare ottime notizie, insomma, regalando, magari, un sorriso a tutti i pensionati.
L’aumento cambierà in base alla nostra fascia di reddito
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Non sarà un aumento uguale per tutti. Questo dipenderà dalle varie fasce di reddito e, paradossalmente, ad essere più beneficiata, rispetto ad altre, non sarà la solita fascia più bassa. Da cosa dipende questo aumento dell’assegno pagato dall’INPS?
La differenza, rispetto al passato, sarà dovuta alle nuove aliquote IRPEF, alla rivalutazione e anche al famoso assegno unico. La Legge di Bilancio ha, infatti, eliminato la famosa aliquota del 41%, andando a toccare le due centrali. In sostanza, per i redditi tra 28mila e 50mila euro l’aliquota è stata ridotta dal 38% al 35%. Per quelli tra i 15mila e 28mila, invece si è scesi dal 27% al 25%. Anche la no tax area è stata aumentata a 8.500 euro (prima era 8mila).
Le pensioni di marzo dovrebbero portare ottime notizie ai pensionati, soprattutto per questa inaspettata fascia di reddito che avrà aumenti più alti
Con che risultati? Se abbiamo un importo iniziale lordo di 1.000 euro, allora il pensionato dovrebbe ricevere 16,82 euro in più. Se la pensione lorda è di 2.000 euro, allora l’incremento dovrebbe essere di 13,19 euro. Salendo nella scala, con 3mila euro, si dovrebbe avere un aumento per nuova IRPEF di 35,10 euro. La vera buona notizia riguarda chi guadagna 4.000 euro lordi, perché si ritroverà 60,23 euro in più. In pratica, la fascia di reddito medio-alta è la più premiata. Non solo. Saranno conguagliati anche gli arretrati di gennaio e febbraio.
Chiaramente, ci sono anche le detrazioni che faranno la loro parte per dare l’esatto importo dell’accredito. Non solo. Il Ministero dell’Economia ha fissato, da questo mese, a 1,7% l’adeguamento per il costo della vita. In realtà, già a gennaio e febbraio c’era stato questa rivalutazione, ma solo dell’1,6%. Quindi, anche se minima, troveremo una variazione positiva. Non da ultimo, in questo mese di marzo scatta anche il famoso assegno unico. Non riguarda tutti i pensionati, ma solo quelli che hanno figli a carico di età inferiore a 21 anni.