Il 13 e il 14 dicembre si riunirà la FED per decidere sui tassi di interesse. Negli ultimi mesi la Banca centrale ha alzato ripetutamente i tassi per contrastare la crescente inflazione che si era portata a livelli che non si vedevano da diversi anni. I mercati negli ultimi giorni iniziano a mostrarsi molto nervosi, e ieri hanno rotto dei supporti di brevissimo. Scopriamo se scappare o meno.
La giornata di contrattazione del 6 dicembre si è chiusa ai seguenti livelli:
Dow Jones
33.596,34
Nasdaq C.
11.014,89
S&P 500
3.941,26.
Le paure a Wall Street sono giustificate, oppure si sta esagerando e il movimento in corso non è che un ridimensionamento di brevissimo per scaricare un eccesso di ipercomprato?
Quale andamento atteso fino al meeting della Banca centrale?
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Diventa molto probabile che il ritracciamento possa continuare fino alla scadenza del prossimo setup del 13 dicembre. Entro questa data dovrebbe ripartire il rialzo che potrebbe andare a segnare un massimo relativo il 30 dicembre, e poi intorno al 6 gennaio.
La Banca centrale americana probabilmente (molto) non alzerà i tassi, e nemmeno a parere dello scrivente verranno date indicazioni circa ulteriori rialzi nei prossimi mesi. Jerome Powell dovrebbe dare indicazioni “molto distensive”, ed evidenziare che gli ultimi dati macroeconomici iniziano a mettere in forse possibili rialzi dei tassi nelle prossime 1/2 riunioni.
Veniamo ai mercati.
Le paure a Wall Street sono giustificate oppure i prezzi si fermeranno sui primi supporti?
In base ai nostri calcoli statistici, durante il mese di dicembre la tendenza dovrebbe essere rialzista, e si dovrebbero segnare minimi e massimi crescenti rispetto al mese precedente.
I livelli di minimo sono attesi intorno ai seguenti livelli:
Dow Jones
33.150/32.911
Nasdaq C.
10.880/10.661
S&P 500
3.940/3.910.
Vedremo quindi cosa accadrà nei prossimi giorni. Le probabilità sono che presto il rialzo riprenderà la sua strada.